BARI – L’Assemblea dei redattori della Gazzetta del Mezzogiorno dichiara lo stato di agitazione esprimendo “il proprio sconcerto” per la decisione comunicata dall’editore, Edisud spa, di voler procedere in tempi brevi alla chiusura delle redazioni di Matera e Brindisi e, successivamente, anche quella di Barletta.
Sebbene tale chiusura riguardi soltanto l’abbandono delle mura e non anche delle pagine di informazione dedicate a quei territori, l’Assemblea ritiene che “la rinuncia a un presidio fisico che faccia da punto di riferimento per le comunità interessate costituisca una decisione grave che mal si concilia con il ruolo e la storia di un quotidiano intento a celebrare i suoi 130 anni di vita”.
In aggiunta a ciò, la coincidenza delle celebrazioni per “Matera capitale” rende “ancora più incomprensibili le strategie di un editore che ormai da anni sottopone la testata e i suoi lavoratori tutti a drastici tagli e sacrifici, che vengono accettati e affrontati solo per spirito di abnegazione al fine di garantire una corretta e capillare informazione ai lettori”.
I giornalisti della Gazzetta del Mezzogiorno ricordano di aver “dovuto accettare pesanti piani di prepensionamenti tuttora in corso, oltre a corposi tagli delle retribuzioni, a fronte di piani di rilancio più volte sbandierati ma poi mai concretizzatisi e tutt’oggi continuano a lavorare con profondo senso di responsabilità a fronte di strategie che rendono il futuro della testata sempre più nebuloso”.
“Pur nella consapevolezza del momento drammatico che l’intera editoria italiana sta vivendo, non si riesce a comprendere – denuncia l’Assemblea – come una politica orientata esclusivamente ai tagli e al contenimento della spesa possa rivelarsi vincente”.
I giornalisti della Gazzetta si considerano “una risorsa per una testata che ha contribuito a costruire oltre che a raccontare la storia del Mezzogiorno e alla quale sono orgogliosi di appartenere. Non possono, pertanto, accettare di essere considerati come semplici numeri o, peggio ancora, come dei costi da tagliare depotenziando gli organici e le possibilità professionali dei singoli redattori. Né le poche assunzioni obbligatorie in itinere possono essere considerate come una forma di investimento sufficiente. Gli esigui nuovi ingressi annunciati, peraltro, vengono destinati a un settore, quello del multimediale, sul quale – incalzano i giornalisti – non vi è al momento alcun progetto né relativa organizzazione del lavoro. Scelte, queste, a discapito dei precari storici e dei tanti collaboratori che quotidianamente lavorano per il nostro giornale”.
I giornalisti della Gazzetta ribadiscono che “la testata è un prezioso patrimonio dell’intero territorio, delle comunità di Puglia e Basilicata, dei lettori ai quali è rivolto il quotidiano sacrificio di tutte le redazioni. Fanno, pertanto, appello anche alla Direzione affinché non deroghi mai al proprio ruolo di garante della autonomia della redazione e della qualità del prodotto giornale”.
La Federazione Nazionale della Stampa e le Associazioni regionali di stampa di Puglia e Basilicata, schierati al fianco dei giornalisti della Gazzetta del Mezzogiorno, denunciano che “nonostante l’azienda abbia assicurato il mantenimento delle edizioni e degli organici redazionali, la decisione appare comunque incomprensibile e miope, soprattutto perché in controtendenza rispetto a tutti gli indicatori di mercato che segnalano nell’informazione locale, fortemente radicata sul territorio, il futuro della carta stampata”.
“Rinunciare ai presidi territoriali in tre importanti province – sottolineano Fnsi e Assostampa di Puglia e Basilicata – è, altresì, preoccupante perché nasconde la volontà di puntare su un modello di organizzazione inaccettabile perché basato sull’uso incontrollato e indiscriminato di giornalisti precari, cui sarebbero affidati settori strategici delle cronache locali”.
“Un modello – taglia corto il Sindacato dei giornalisti – da respingere anche alla luce della decisione aziendale di non tener conto dei precari storici del giornale nella scelta delle assunzioni obbligatorie per legge da effettuare in seguito ai pensionamenti anticipati. Non sono, infatti, in discussione le prerogative aziendali in materia di assunzioni, ma non può più essere consentito a nessuno illudere giornalisti giovani e meno giovani con il miraggio di un’assunzione che non avverrà mai per sfruttarne quotidianamente il lavoro in cambio di pochi spiccioli”. Ecco perché il sindacato, in tutte le sue articolazioni, “sarà al fianco dei colleghi precari, assicurando loro assistenza in ogni sede”. (giornalistitalia.it)
Giornalisti in stato di agitazione. Al loro fianco Fnsi e Assostampa di Puglia e Basilicata