ROMA – La stampa è troppo fragile per portare il peso intero della sovranità popolare, per fornire spontaneamente la verità che i democratici speravano fosse innata. E quando pretendiamo che fornisca questo corpo di verità, adoperiamo un criterio di giudizio fuorviante. Fraintendiamo la natura limitata della notizia, la complessità illimitabile della società; sopravvalutiamo la nostra esistenza, il nostro spirito pubblico e la nostra competenza generale. Immaginiamo in noi un appetito di verità non interessanti che nessuna onesta analisi dei nostri gusti rivela.
Walter Lippmann
giornalista e politologo