ROMA – La favolosa notte di Madrid “Campioni del mondo”: mah, venne per caso. Perché… io usavo preparare, per ogni partita, una cartella in caso di vittoria e una cartella in caso di sconfitta: una linea per un commento, e avevo fatto così anche quel giorno. Soltanto che, alla fine di quella partita, le emozioni immaginate alla macchina da scrivere erano così diverse da quelle poi provate sul campo che buttai via tutto e cominciai a parlare, con un entusiasmo che a un certo punto fui interrotto dal regista spagnolo che mi disse in cuffia “uno minuto mas” cioè “parla ancora per un minuto, poi basta”.
E riuscii a capire quello che avevo detto quando ascoltai la registrazione, perché nell’emozione di quel giorno, tutto quello che avevo detto era indubbiamente dettato, così, dall’entusiasmo, da un fervore, da una specie di raptus. E venne fuori così quel triplice “Campioni del mondo”, che è rimasto forse la cosa più bella di tutta la mia carriera.
Nando Martellini (Roma, 7 agosto 1921 – Roma, 5 maggio 2004)