ROMA – La tendenza a diminuire l’avversario è di per se stessa un documento dell’inferiorità di chi ne è posseduto; si tende infatti a diminuire rabbiosamente l’avversario per poter credere di esserne decisamente vittoriosi.
In questa tendenza è perciò insito oscuramente un giudizio sulla propria incapacità e debolezza.
Antonio Gramsci
politico, filosofo, politologo, giornalista, linguista e critico letterario