ROMA – “Verità per Giulio Regeni”. Anche sulla facciata della sede della Federazione nazionale della stampa italiana campeggia lo striscione che invoca verità e giustizia sull’omicidio del giovane ricercatore italiano dell’Università di Cambridge ucciso in Egitto tra il gennaio e il febbraio scorsi. Rapito il 25 gennaio 2016, giorno del quinto anniversario delle proteste di piazza Tahrir, il suo corpo è stato ritrovato il 3 febbraio successivo.
Lo striscione esposto dalla Fnsi è visibile sulla facciata del palazzo dal lato di piazza Pasquale Paoli, all’angolo con corso Vittorio Emanuele II, a Roma.
«Verità e giustizia per Giulio Regeni e per tutti i “Giulio” d’Egitto e del mondo è quello che chiediamo come cittadini prima ancora che come giornalisti», spiegano Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Fnsi, chiedendo “verità e giustizia per i troppi uomini e donne, giovani e meno giovani, caduti vittime incolpevoli della loro curiosità, del loro desiderio di raccontare quello che accade in posti che spesso l’informazione non riesce ad illuminare come invece sarebbe necessario”.
Per questo la Federazione della Stampa ha deciso di abbracciare la mobilitazione promossa da Amnesty International e da altre associazioni, e rilanciata dai media, e dopo l’inconcludente summit italo-egiziano e la conseguente decisione di ritirare l’ambasciatore italiano al Cairo, ha anche esposto lo striscione che resterà a ricordare l’impegno del Sindacato dei giornalisti al fianco dei genitori di Giulio Regeni, del governo e di tutti gli italiani che hanno a cuore la vicenda del giovane ricercatore di Fiumicello. (giornalistitalia.it)