ROMA – La Fieg amplia le iniziative di contrasto ai fenomeni di pirateria digitale attivando nei confronti della piattaforma Telegram una procedura di rimozione dei contenuti editoriali presenti sulla app e diffusi attraverso i suoi canali di distribuzione, in violazione del diritto d’autore.
«Telegram – denuncia il presidente della Federazione degli editori di giornali, Andrea Riffeser Monti – è solo un ulteriore esempio di come sia sempre più esteso il convincimento che i contenuti di qualità – prodotti grazie all’investimento di ingenti risorse, economiche e professionali, da parte delle imprese editoriali – possano essere sfruttati liberamente da soggetti terzi, ben oltre i limiti costituzionali del diritto all’informazione».
«Con questa iniziativa, intendo ribadire l’impegno della Federazione e il mio personale nel contrastare ogni forma di utilizzo indebito e non remunerato dei contenuti editoriali protetti dal diritto d’autore, nel rispetto del principio secondo cui il copyright deve essere tutelato in tutto l’ambiente digitale».
«Ogni giorno, in Rete, – sottolinea Riffeser – sono resi disponibili, senza l’autorizzazione dell’Editore che è il titolare dei diritti di utilizzazione economica, interi articoli tratti dai giornali o anche pdf di testate giornalistiche, con la possibilità di consultarli e scaricarli integralmente, spesso in concomitanza con la loro distribuzione nelle edicole».
«È un fenomeno – evidenzia il presidente della Fieg – che riguarda non più soltanto siti web esclusivamente dedicati alla pirateria e alla contraffazione, ossia piattaforme transfrontaliere spesso con server ubicati all’estero che incassano ingenti risorse attraverso i banner pubblicitari, sfruttando la disponibilità di opere dell’ingegno illecitamente caricate. Negli ultimi tempi, infatti, si è affermato un trend crescente di accesso ai contenuti protetti anche per il tramite di app o piattaforme “chiuse”, tipo Telegram o Whatsapp, all’interno delle quali vengono condivisi, da migliaia di utenti, attraverso chat o altri canali di distribuzione, giornali e riviste, in assenza di ogni regolamentazione».
L’azione su Telegram è parte di un progetto più ampio ed articolato, che vede da tempo impegnata la Fieg sul fronte della promozione e della valorizzazione della tutela del diritto d’autore.
«Obiettivo della Federazione – spiega Riffeser Monti – è il pieno rispetto dei diritti di proprietà intellettuale: la collaborazione con il Nucleo Speciale Radiodiffusione Editoria del Comando Unità Speciali della Guardia di Finanza e l’utilizzo del Regolamento Agcom a tutela del diritto d’autore online hanno portato alla rimozione di oltre 1500 pubblicazioni illecite e al blocco definitivo di 34 siti pirata. Inoltre, grazie al programma di antipirateria riservato agli associati Fieg, abbiamo ottenuto la rimozione di oltre 100mila Pdf caricati illecitamente, una riduzione del traffico dei siti pirata pari al 35%, la deindicizzazione di quasi 2 milioni di pagine di siti pirata. La deindicizzazione si è rivelata molto utile soprattutto nei confronti dei siti non-compliant, cioè di quei siti che non rimuovono i Pdf».
«Il contrasto alla illegalità – conclude il presidente della Fieg – continuerà ancora per il futuro poiché solo una efficace protezione del contenuto editoriale e l’applicazione di regole chiare, in condizioni di effettiva concorrenza, possono garantire la sopravvivenza di una informazione libera e di qualità». (giornalistitalia.it)
Riffeser Monti: “Per garantire la sopravvivenza di una informazione libera e di qualità”