SALERNO – Da oggi, domenica 3 febbraio, e per 5 giorni il quotidiano “la Città” di Salerno non sarà in edicola ed il sito internet non verrà aggiornato per uno sciopero dei giornalisti contro i quattro licenziamenti annunciati dalla Edizioni Salernitane srl.
L’Assemblea dei redattori, dopo aver atteso invano una risposta dell’azienda ai plurimi inviti a ritirare la procedura di licenziamento e tornare al tavolo delle trattative, ribadisce così tutte le contestazioni già espresse sulla sussistenza dei presupposti per una riduzione di organico.
“Nello stesso giorno in cui applica un ulteriore aumento al prezzo di copertina (portandolo a un importo superiore a quello del principale concorrente), la Edizioni Salernitane srl – denuncia il Comitato di redazione – annuncia un piano di quattro licenziamenti che è l’ultimo atto di un progetto preordinato volto allo smantellamento dell’attuale redazione composta da tredici giornalisti”.
Il Comitato di redazione esprime “parere contrario a ogni ipotesi di licenziamento e ribadisce che i tagli avviati con il documento aziendale non trovano alcun fondamento nei dati contabili della Edizioni Salernitane (come emerge dal saldo attivo dell’ultimo conto di esercizio depositato alla Camera di Commercio) e che negli ultimi due anni i giornalisti hanno acconsentito a enormi sacrifici economici che hanno permesso all’azienda cospicui risparmi sul costo del personale. A fronte di ciò l’azienda ha, invece, continuato ad avere atteggiamenti dubbi, drenando risorse in favore di progetti editoriali riferibili ad altre sigle societarie”.
“È quindi evidente – sottolinea il Cdr – come i licenziamenti annunciati siano frutto di un progetto precostituito, avviato già nel 2017 con la cessione della testata a una società fiduciaria (con proprietà schermata) e culminato ora con la stesura di quella ‘black list’ che il precedente direttore responsabile, nel suo editoriale di saluto, ha spiegato di avere reiteratamente rifiutato di stilare. Un’azienda che, al contrario, volesse ancora sostenere di avere come obiettivo il mantenimento del prodotto ‘la Città’ ha il dovere di tornare al tavolo delle trattative sindacali (così come già chiesto anche dagli organismi di categoria), tavolo che ha abbandonato, in maniera unilaterale e immotivata, prima ancora che si iniziasse a discutere di qualsiasi ipotesi di riorganizzazione”.
L’Assemblea dei redattori ritiene, inoltre, “irrimediabilmente compromesso il rapporto di fiducia con il direttore responsabile Antonio Manzo a seguito della firma che ha apposto in calce alle procedure di licenziamento nonostante le ripetute dichiarazioni, anche nel corso delle riunioni di redazione, nelle quali escludeva categoricamente la possibilità di licenziamenti e assicurava che, in ogni caso, non li avrebbe avallati”.
Evidenziando “ l’elusività delle risposte fornite al Cdr circa il piano editoriale posto alla base delle procedure di licenziamento”, l’Assemblea dei redattori “lamenta la mancata predisposizione di un piano, da parte del direttore, che definisse in maniera chiara e univoca l’orario di lavoro durante la vigenza del contratto di solidarietà difensivo e che l’ordine di servizio, annunciato a seguito di sollecito da parte del Cdr, non è mai stato redatto fino alla scadenza del contratto di solidarietà stesso”.
La stessa Assemblea ritiene “inaccettabile il tentativo di esternalizzare un altro settore del giornale con la pubblicazione, sul numero in edicola il 21 gennaio scorso, di una pagina Economia interamente prodotta da un service, nonostante gli accordi sindacali in vigore limitassero ai soli settori Sport e Web il ricorso a professionalità esterne”.
I giornalisti del quotidiano la Città lamentano ancora come, “da parte dell’azienda e del direttore, non sia mai stata data risposta al documento – consegnato in data 24 gennaio scorso – nel quale si chiedeva di riaffidare alla redazione la cura delle pagine di Sport, essendo venute meno tutte le condizioni che ne avevano determinato, nel corso del 2017, l’esternalizzazione”.
L’Assemblea dei redattori giudica, inoltre, “irrituale le modalità di comunicazione dell’avvio della produzione di una nuova pagina (Sele/Tanagro) di cui rappresentanza sindacale e redazione sono venute a conoscenza tramite l’invito ad una presentazione pubblica di tale iniziativa. Alla richiesta di chiarimenti in proposito fatta dal Comitato di redazione, il direttore ha assicurato che ne avrebbe dato formale comunicazione una volta definito il piano di accorpamenti di altre pagine per far posto alla nuova produzione. Tale comunicazione, tuttavia, non è mai avvenuta nelle forme e nei tempi previsti dal Ccnlg, né può ritenersi tale le comunicazione, 24 ore prima dell’avvio, data nel corso della riunione di redazione che, evidentemente, per modalità e luogo, aveva solo carattere organizzativo e, comunque, non metteva il Cdr nelle condizioni di esprimere il previsto parere”.
Giudicando, infine, “inammissibile, oltre che in palese violazione delle prerogative sindacali, che il sito web del quotidiano la Città, ricadente sotto la responsabilità dello stesso direttore responsabile dell’edizione cartacea, a 8 ore dalla trasmissione del comunicato sindacale non abbia ancora provveduto a pubblicarlo in rete”, l’Assemblea dei redattori, con 11 voti e 2 astenuti, ha votato la sfiducia al direttore responsabile. Poco dopo, l’azienda ha, comunque, rinnovato la “piena ed incondizionata fiducia” al direttore responsabile Antonio Manzo al quale ha chiesto di “continuare senza soluzione di continuità la sua opera nella qualità”. (giornalistitalia.it)
Odg Campania: “Black list al di fuori di ogni regola sindacale”
L’Ordine dei Giornalisti della Campania, presieduto da Ottavio Lucarelli, denuncia l’inaccettabile lettera della proprietà del quotidiano di Salerno “la Città” che annuncia la black list di quattro licenziamenti al di fuori di ogni regola sindacale. Siamo da sempre al fianco della redazione, oggi e in ogni azione che i colleghi decideranno di prendere a loro tutela e in difesa della professione. Si blocchi ogni iniziativa e si torni subito al tavolo di trattativa.
Edizioni Salernitane srl: “L’unica arma è la riduzione dei costi”
Mi corre l’obbligo precisare, a nome e per conto di Edizioni Salernitane srl che mi onoro di rappresentare in qualità di Direttore amministrativo, che venerdì scorso è stata consegnata al Cdr comunicazione riguardante l’avvio della procedura di licenziamento di 4 unità lavorative del settore redazionale senza aver indicato, come previsto per legge, nessun nome specifico, ma limitando la richiesta a soli settori esuberanti. Pur consapevole della drammaticità dell’atto, riteniamo – a questo punto – l’unico modo per salvare questa prestigiosa testata, con vendite che la pongono come primo quotidiano del mercato salernitano, secondo in Campania, come correttamente riportato nei comunicati.
Questo ci riempie di orgoglio, ma purtroppo non riempie le casse. Questa società editoriale, come in precedenza il gruppo Finegil dal quale è stata acquisita, non percepisce alcun contributo pubblico, si finanzia solo attraverso i ricavi e come è noto ai più il mercato editoriale nazionale è in forte compressione: vendite in calo di circa il 20%, stessa cosa per quello pubblicitario. Conseguentemente l’unica arma di equilibrio finanziario è la riduzione dei costi.
A novembre 2016 Edizioni Salernitane ha rilevato la testata con l’intento di riportarla in ambito locale – dopo 20 anni di gestione dal gruppo Finegil, grande società editrice romana – ridandogli identità salernitana.
Eravamo consapevoli del grande sforzo che si doveva affrontare, basti pensare che il conto economico del periodo riportava una perdita d’esercizio di circa 1 milione e mezzo di euro, rappresentato per circa il 70% dal costo del lavoro.
Pur trovando già da subito un ambiente ostile alla nuova proprietà, abbiamo operato intervenendo su anomalie dovute ad una politica gestionale adatta a grandi società. Vi erano una moltitudine di agenzie giornalistiche esterne per lo sport locale, il meteo, il cinema e le farmacie che sono state unificate in una sola e più economica.
Il costo del lavoro domenicale della redazione è stato ridimensionato portandolo dal 155% ad un più accettabile 55%. Sono stati rinegoziati i contratti con gli oltre 80 collaboratori esterni, vera spina dorsale del giornale, ridotta la foliazione da 48 a 32 pagine con l’inserimento di un dorso nazionale, ma aumentando le pagine di cronaca locale dedicate alla nostra provincia.
Il risultato è stata una riduzione dei costi di carta, stampa e agenzie nazionali e service esterni che non hanno però sortito il risultato di riequilibrio finanziario sperato, dato il costante calo dei ricavi dovuto alla crisi del settore.
Lo scorso anno, dopo una lunga trattativa con le organizzazioni sindacali abbiamo attivato la procedura di riduzione del costo del lavoro attraverso il patto di solidarietà per la durata di un anno. Richiesta al 50% e scesa, dopo l’assenza del quotidiano dalle edicole per alcuni giorni, causa scioperi, al 30%. Percentuale, di fatto scesa, per via delle ferie, a poco più del 15%. Con un risparmio del costo del lavoro poco significativo rispetto all’esigenza specifica.
Riproporlo, alle stesse condizioni, sarebbe in pratica inutile, per questo ora è necessario – sempre a salvaguardia dell’azienda e di tutti i dipendenti – intervenire in maniera strutturale con la riduzione delle unità lavorative in esubero. (giornalistitalia.it)
Giuseppe Carriero