LONDRA (Gran Bretagna) – Se fosse una canzone la Brexit non potrebbe che avere le note del blues, una melodia popolare che mischia speranza, paura, ironico e grottesco. E in questi termini la immagina Marco Varvello, corrispondente del Tg1 Rai da Londra, nel suo romanzo corale “Brexit Blues” (Mondadori, pp. 264 – 18 euro), un viaggio nella Gran Bretagna alle prese con l’evento più importante degli ultimi decenni, che la sta mutando in modo radicale: il “divorzio” dall’Unione europea.
Grazie alla sua esperienza pluriennale di giornalista, l’autore, partendo da vicende ispirate a fatti realmente accaduti, ha costruito con maestria un mondo surreale dove si alternano personaggi e situazioni straordinarie: un ex ministro che organizza attentati, una guerra tra condomini che porta a votare Leave, un triangolo finanziario che finisce nel sangue, una centrale nucleare cinese a due passi da Londra, le cure dell’Nhs, il servizio sanitario inglese, elargite come indulgenze ad un villaggio romeno.
Emerge così lo strano mondo distopico del Regno Unito post Brexit, fatto di contraddizioni e conflitti, gli stessi che si continuano a vedere in queste settimane di trepidante attesa di fronte a un addio all’Ue all’insegna dell’incertezza.
Varvello nel suo libro, fra romanzo e memoir di sensazioni e ricordi, fa emergere anche le preoccupazioni di milioni di famiglie europee che vivono Oltremanica, fra cui 700 mila italiani. Nonché delle tante famiglie che mandano i figli a studiare e a perfezionarsi in Inghilterra. L’autore stesso ha compiuto una scelta personale molto importante, quella di prendere la cittadinanza britannica, pur conservando quella italiana.
«Non immaginavo certo che un giorno il passaporto britannico mi avrebbe tenuto al riparo dalle traversie burocratiche e amministrative a cui vanno incontro adesso i miei connazionali europei che vivono qui – scrive Varvello in “Brexit Blues” –. Tutti alle prese con la richiesta di residenza permanente, con l’incubo di tornare al permesso di lavoro o di soggiorno. Potrei dunque godermi la doppia cittadinanza e ringraziare il mio sesto senso. Ma allora perché provo questo disagio?”. Un disagio forte, quello che proviene dall’idea che i britannici, immaginando un loro futuro radioso lontano dall’Ue, abbiano invece riportato indietro l’orologio della storia. (ansa)
Nel libro del corrispondente Rai da Londra emerge un “mondo surreale” post divorzio
Marco Varvello è da sempre uno dei migliori giornalisti della Rai. Colto e serio.