COPENAGHEN (Danimarca) – Il busto di una donna, senza testa, né braccia, né gambe, è stato ritrovato da un ciclista nella battigia dell’isola di Amager, una spiaggia a sud di Copenaghen. Lo ha reso noto il capo della squadra omicidi, Jens Moller Jensen, secondo il quale si tratta della giornalista Kim Wall, 30 anni, che l’inventore Peter Madsen, 46 anni, ha ammesso di aver gettato in mare. Il corpo era stato zavorrato, ma la corrente lo ha portato a riva.
Ad inchiodare il proprietario del sottomarino affondato, venerdì scorso nelle acque di Koge Bay, a sud di Copenaghen, sono state le fotografie che ritraggono la donna a bordo del Nautilus poco prima dell’incidente e la perizia tecnica degli investigatori che ha escluso il guasto tecnico rivelando, invece, l’affondamento doloso del sommergibile.
Madsen aveva inizialmente affermato che in quel momento la giornalista non si trovava con lui perchè sarebbe sbarcata giovedì notte – il 10 agosto – su un isoletta del porto di Copenaghen. Messo alle strette dagli investigatori, ha però ammesso che “c’è stato un incidente a bordo, che ha portato alla morte di Kim Wall” e “di conseguenza ho buttato il corpo in un punto indefinito della baia di Koge”.
La giovane freelance, che ha lavorato per New York Times, The Guardian e Vice, si trovava nella capitale danese per realizzare un reportage sul più grande sommergibile realizzato da un privato in crowdfunding, il Nautilus UC3: 18 metri di lunghezza e 40 tonnellate di peso, varato nel 2008 e intitolato al celebre Giulio Verne autore di “Ventimila leghe sotto i mari”. (giornalistitalia.it)