COPENAGHEN (Danimarca) – Si arricchisce di particolari sempre più agghiaccianti il caso della giornalista svedese di 30 anni, Kim Wall, il cui cadavere è stato ritrovato, a pezzi, nel mare di Copenaghen. Incriminato per l’omicidio (il processo inizierà l’8 marzo), l’inventore danese Peter Madsen, 46 anni, che – rivela oggi il pubblico ministero – avrebbe anche abusato sessualmente della giornalista mentre i due si trovavano a bordo del sottomarino da lui costruito, il Nautilus.
Non solo: stando a quanto dichiarano le autorità danesi che si occupano del caso, Madsen non avrebbe agito d’impulso, al contrario avrebbe premeditato di uccidere la giovane cronista: l’uomo aveva, infatti, precedentemente imbarcato sul Nautilus la sega e i lacci che sarebbero poi serviti per legare la donna, seviziarla e mutilarne il corpo.
Le cause della morte di Kim Wall non sono ancora del tutto chiare, anche se il procuratore parla di “strangolamento” oppure – è la seconda ipotesi – di “morte per dissanguamento”. (giornalistitalia.it)
Lo rivelano le autorità danesi: l’inventore premeditò l’assassinio della giornalista