ISTANBUL (Turchia) – Un emiratino, Zaki Y. M. Hasan, arrestato dieci giorni fa dalle autorità turche con l’accusa di essere una spia, si è tolto la vita in cella. Il sospettato, trovato impiccato nel bagno della cella del carcere di Silivri, alla periferia di Istanbul, era stato preso in custodia con un’altra presunta spia ed era sotto indagine per verificare eventuali legami con l’omicidio del giornalista saudita, Jamal Khashoggi, avvenuto lo scorso ottobre all’interno del Consolato di Riad a Istanbul. I due emiratini erano stati arrestati 10 giorni fa con l’accusa di “spionaggio internazionale a fine militare e politico”.
L’indagine punta a svelare il legame e l’eventuale ruolo dei due arrestati nell’omicidio di Jamal Khashoggi, il giornalista saudita ucciso lo scorso 2 ottobre dopo essersi recato nel Consolato dell’Arabia Saudita.
Riad, dopo 2 settimane dalla sparizione del giornalista, ne confermò la morte, ma non ha mai rivelato il luogo in cui si trova il cadavere, la cui sorte rimane tuttora un mistero, insieme a chi abbia offerto sostegno a Istanbul allo squadrone della morte giunto da Riad per uccidere il giornalista.
Ankara ha chiesto il mese scorso l’inclusione nella lista rossa dell’Interpol di 20 persone, tutte sospettate di aver ucciso il giornalista. (agi)
Era stata arrestata 10 giorni fa nell’ambito delle indagini sull’omicidio del giornalista