Ancora fitto mistero sulla scomparsa del giornalista del Washington Post ad Istanbul

Khashoggi: ispezione nel Consolato saudita

Jamal Khashoggi

ISTANBUL (Turchia) – L’Arabia Saudita permetterà alle autorità turche di compiere un’ispezione dei locali del consolato saudita di Istanbul, per far luce sulla scomparsa del giornalista Jamal Khashoggi, reporter saudita del Washington Post e voce critica nei confronti del regime di Riyad, sparito ad Istanbul lo scorso 2 ottobre, dopo essersi recato presso il consolato del proprio Paese.
Il principe saudita Mohammed Bin Salman ha dato questa mattina il via libera: “Si tratta di territorio su cui siamo gli unici ad avere giurisdizione, ma non abbiamo nulla da nascondere, possono entrare e cercare quello che vogliono”. Sophie Annut, responsabile per il Medio Oriente di Reporter senza Frontiere, ha chiesto al governo saudita di garantire l’incolumità del giornalista. “Fino a prova contraria Khashoggi si trova nel consolato saudita di Istanbul e il governo saudita è responsabile della sua incolumità”, ha dichiarato la Annut.
Il Washington Post, attraverso una colonna bianca pubblicata ieri, ha voluto denunciare la sparizione del giornalista ricordando “attivisti, giornalisti, esponenti religiosi critici e blogger siano finiti in carcere nell’ultimo anno”, vale a dire dalla ascesa al potere di Mohammed Bin Salman, che ha dimostrato di “non avere scrupoli nel far arrestare anche donne che manifestavano per il diritto di guidare”.
L’ambasciatore saudita è stato convocato nei giorni scorsi presso il ministero degli Esteri di Ankara per rendere spiegazioni rispetto alla vicenda, che potrebbe far precipitare i rapporti tra i due Paesi, che hanno posizioni assai differenti in particolare per quanto riguarda Iran e Qatar.
Khasoggi, giornalista veterano di 59 anni, attraverso il Washington post aveva più volte denunciato intimidazioni, arresti e attacchi subiti da giornalisti, intellettuali e leader religiosi non allineati con la casa reale saudita, tanto da aver preferito trasferirsi alcuni anni fa negli Stati Uniti.
A lanciare l’allarme per prima l’organizzazione Turkish-Arab Media Association, secondo cui Khashoggi sarebbe entrato nel consolato del proprio Paese per ritirare documenti necessari al suo prossimo matrimonio, poco dopo mezzogiorno del 2 ottobre, prima che se ne perdessero le tracce. Circostanza ripetutamente confermata da Hatice Cemgiz, la compagna dell’ex caporedattore di Al Arab media, che ha dichiarato all’agenzia di stampa Associated Press che il giornalista si era recato in consolato per ritirare dei documenti, per poi aggiungere di non avere idea di cosa possa essergli accaduto e che forse “è stato messo su un aereo e portato via”. (agi)

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