RIYAD (Arabia Saudita) – È un “dovere morale” conoscere la verità sull’omicidio del giornalista saudita Jamal Khashoggi, ucciso il 2 ottobre scorso nel consolato di Riad a Istanbul. Lo ha detto la sua fidanzata, Hatice Cengiz, nel corso di una intervista al New York Times.
“Bisogna agire per concludere questo caso legalmente e umanamente. È un dovere morale”, ha affermato la donna, che ha inutilmente atteso che Khashoggi uscisse dal Consolato, quel giorno che era andato a prendere i documenti utili al loro matrimonio. Le autorità saudite hanno ammesso l’omicidio all’interno del Consolato, senza mai spiegarne la dinamica.
A proposito dell’assassinio, Cengiz ha incontrato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, ha parlato con il segretario di Stato americano Mike Pompeo, rilasciato interviste e anche scritto un libro sulla vita di Khashoggi. Dopo un po’, scrive il Times, il dolore ha avuto il sopravvento e Cengiz ha iniziato a negarsi. Ha anche rifiutato un invito alla Casa Bianca, ma ora è tornata determinata a ottenere giustizia per Khashoggi
Cengiz ha raccontato al New York Times che ha in programma di recarsi a fine maggio negli Stati Uniti, dove spera di incontrare membri del Congresso e il presidente americano Donald Trump. “Non sono un politico, ma posso parlare di morale – ha detto – Non so se posso cambiare la mentalità di un presidente”.
Trump ha sempre difeso il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, negando che possa aver avuto un ruolo nell’omicidio di Khashoggi. Diversa l’opinione della Cia, secondo la quale sarebbe stato proprio Mohammed bin Salman il mandante dell’omicidio. (adnkronos/aki)