NAIROBI (Kenya) – Ieri almeno un centinaio di giornalisti si sono riuniti nel centro di Nairobi per manifestare contro l’uccisione di due loro colleghi. Dennis Otieno e John Masha sono morti l’uno a distanza di una settimana dall’altro e in molti pensano che sia stata una “punizione” per il lavoro che stavano svolgendo.
“La Costituzione è il nostro tesserino di giornalisti” e “i giornalisti meritano di tornare sani e salvi dai loro cari” è quanto hanno scritto sui loro cartelli i manifestanti, secondo il quotidiano “Jeune Afrique”, che spiega che altre proteste sono state organizzate in altre città del Paese: “Non ci fermeremo finché non sarà resa giustizia ai nostri colleghi” ha detto Nakuru Simon Ngure, cronista del gruppo Royal Media Service.
Dennis Otieno era un fotografo freelance ed è stato raggiunto da un colpo di pistola nel suo appartamento. Anche John Masha – del gruppo Standard Digital – è morto in casa, la settimana scorsa, e i familiari sostengono che sia stato avvelenato.
Secondo Eric Oduor, segretario generale del Sindacato dei giornalisti, all’origine della morte il fatto che Masha abbia condotto un’inchiesta contro le malefatte di un politico locale. Il Kenya occupa il 95esimo posto – su 180 paesi – nella classifica mondiale sulla libertà di stampa, secondo l’ong Reporter senza frontiere. (Dire)
Dennis Otieno e John Masha assassinati per le loro inchieste. La rabbia del Sindacato