LONDRA (Gran Bretagna) – Messo in difficoltà dalla variante Delta, oppresso dai pensieri di una Brexit senza fine, il premier Boris Johnson è a corto di tempo libero: cerca dunque aiuto per coltivare la sua passione, in particolare esperti di William Shakespeare che lo aiutino a completare la biografia del grande drammaturgo inglese.
La notizia è stata rivelata da The Stratford-upon-Avon Herald e ripresa da The Guardian e punta i riflettori sulle difficoltà del primo ministro britannico nel gestire un suo vero interesse: scrivere biografie di personaggi famosi. Uno dei più rinomati esperti di Shakespeare, che è voluto rimanere anonimo, ha infatti rivelato di essere stato contattato dallo staff di Johnson con l’obiettivo di aiutare il primo ministro a scrivere il libro.
Il metodo Johnson
La vicenda ha suscitato una certa perplessità sui metodi usati da Johnson e sulla reale paternità dei suoi libri e, nonostante l’esperto del Bardo dell’Avon abbia declinato l’offerta perché richiedeva una disponibilità totale sia in termini di orari che di contenuti, gli strascichi polemici sono rimasti. Secondo quanto rivelato dalla fonte anonima, il metodo di Johnson consisterebbe infatti nel realizzare lunghe interviste all’esperto di turno, per poi rielaborale a modo proprio.
Non è la prima volta che Johnson finisce sulla graticola per ciò che scrive. Prima di buttarsi nell’arena politica con i Conservatori era infatti un giornalista e scriveva per il Daily Telegraph, di cui era anche corrispondente da Bruxelles. I suoi articoli di quegli anni hanno contribuito non poco a creare un sentimento anti europeista Oltremanica.
Era anche direttore del periodico The Spectator ma aveva la reputazione di esagerare le notizie fino a distorcerne il senso. Famoso fu il suo licenziamento in tronco dal Times per essersi inventato di sana pianta una citazione.
Nel 2014, mentre era ancora sindaco di Londra, ha pubblicato per Hodder & Stoughton la famosa biografia di Winston Churchill dal titolo “The Churchill factor”: pare che anche in quella occasione si fosse avvalso della consulenza di un esperto che però non fu citato né come fonte né ovviamente come co-autore; Johnson lo relegò fra i ringraziamenti.
Le difficoltà nella scrittura
È stato un anno dopo, nel 2015, che il futuro primo ministro ha firmato un contratto da 500 mila sterline con la stessa casa editrice per scrivere una biografia di William Shakespeare: “The Riddle of Genius”, un tomo epocale da 130mila parole che doveva uscire inizialmente nel 2016.
Ma con il referendum sulla Brexit, la carriera politica di Johnson è decollata: prima con la vittoria del referendum sull’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea, poi nel ruolo di ministro degli Esteri del governo May, infine nell’ambìto incarico di primo ministro. E nella misura in cui il suo prestigio politico è cresciuto, la biografia di Shakespeare è rimasta incompiuta. Non è un caso però che la curiosità di capire che fine avesse fatto la biografia sia venuta proprio al foglio pubblicato a Stratford-upon-Avon, l’idillica cittadina nel cuore delle Midlands, nota per aver dato i natali al Bardo (manco a dirlo) dell’Avon.
Sia come sia, il libro ancora non c’è e nei giorni scorsi il Sunday Times ha rivelato pure che l’ex fedelissimo Dominic Cummings tenesse in serbo di rivelare come il premier, in piena pandemia, avesse mancato le riunioni del comitato di emergenza Cobra pur di dedicarsi all’amata fatica.
Il mistero sull’uscita del volume
Pare infatti sia prevista per marzo 2022 ma con un’altra casa editrice, l’americana Riverhead. “Dopo il successo di The Churchill factor, Hodder & Stoughton ha fatto un contratto per un nuovo libro su Shakepeare la cui uscita era originariamente pianificata per il 2016. Quando Boris Johnson è diventato ministro degli Esteri abbiamo rimandato la pubblicazione a data da destinarsi”, si è militato a commentaare un portavoce.
Amazon ha ancora “The Riddle of Genius” come titolo la cui uscita è data per imminente sul suo sito web. E lo presenta con tanto di fanfara: «Dall’inimitabile giornalista e politico britannico capellone e autore di bestseller, una celebrazione del britannico più famoso di tutti i tempi: con la caratteristica curiosità, verve e arguzia, Boris Johnson si propone di capire se il Bardo sia davvero tutto ciò che si è immaginato di essere, e se sì, perché e come… Esplora i temi infinitamente intriganti delle sue commedie e come esse ci parlino attraverso i secoli: il sesso proibito e le lotte di potere; il fratricidio e il matricidio; le identità confuse e gli adolescenti con le tempeste ormonali; il razzismo, la gelosia, la corruzione politica».
Resta il fatto che gli studiosi si chiedono se davvero la biografia aggiungerà qualcosa alla critica letteraria del sacro Bardo. Insomma i pezzi del puzzle non si incastrano e il mistero della biografia di Shakespeare s’infittisce. (agi)