TORINO – “I giornalisti devono chiedere aiuto a internet, che rappresenta un grande dono per svolgere questo lavoro”. Lo ha dichiarato ieri sera il fondatore di Amazon ed editore del Washington Post, Jeff Bezos, intervenuto a Torino alla tavola rotonda sul futuro del giornalismo internazionale, “The future of newspapers”, in occasione dei festeggiamenti per i 150 anni del quotidiano La Stampa.
“Quando nel 2013 sono entrato nel team del Washington Post, il team era pronto al cambiamento. Non volevamo toccare i principi del Post, semmai – ha ricordato Bezos – occorreva far capire che internet aveva invertito un magnifico modello di business ed era quindi giunto il tempo di sperimentare in modo rapido, rischiando anche di fallire”.
Quanto al futuro dei giornali sempre più importante sarà trovare storie originali per catturare i lettori. “Sono le storie originali, gli approfondimenti, il giornalismo investigativo – ha spiegato Bezos – ad attirare gli abbonamenti. I soli ricavi della pubblicità non possono mantenere un giornale. Per sopravvivere con i proventi della pubblicità servirebbe una struttura estremamente snella, che si limiti a riscrivere in maniera intelligente il materiale prodotto da qualcun altro, rinunciando ai contenuti originali. Non credo sia questa la via giusta. La nostra missione, al contrario, è continuare a scrivere notizie sugli eventi importanti e per fare questo bisogna puntare sulla redazione, sui contenuti originali scritti dai nostri giornalisti”.
“Se mi chiedete se nel 2025 continueremo a stampare il giornale – ha affermato l’editore del Post – io penso di sì. Queste sono cose che scompaiono in modo molto più lento di quanto si possa immaginare. Ma un giorno ad un certo punto accadrà. Un giorno accadrà e il giornale stampato diventerà un prodotto di lusso, un bell’oggetto, magari da mettere in mostra con gli amici. Come un bel cavallo, lo si possiede, ma non lo si usa più come mezzo di trasporto”.
“Noi – ha spiegato Bezos – gestiamo Amazon e The Washington Post in modo molto simile. Ci concentriamo sul cliente e sui lettori, cercando di essere sperimentali e avere inventiva. Ho comprato il Washington Post perché rappresenta un’istituzione molto importante; non avevo in mente di acquistare un quotidiano, non pensavo di essere la persona giusta, perché non sapevo nulla del mondo dell’informazione. Ma c’era bisogno di aiutare il comparto internet e così ho deciso di impegnarmi in quella che per me oggi rappresenta una vera e propria missione”. (agi)
The Washington Post punta su originalità, approfondimenti e giornalismo investigativo