Una folla oceanica ha partecipato alla più grande manifestazione della storia francese

Je suis Charlie, a Parigi oltre 2 milioni in piazza

ParigiPARIGI (Francia) – Una folla oceanica, sicuramente oltre due milioni di persone, ha partecipato oggi a Parigi alla più grande manifestazione della storia francese. Finanche la Prefettura di Parigi, al cospetto della fiumana che ha invaso la città con tre cortei paralleli, alla fine si è dovuta arrendere all’impossibilità di fornire una stima ufficiale.
Una “marcia per la storia”, insomma, per gridare No al terrorismo e Sì alla pace e alla libertà di espressione in tutte le forme possibili. Je suis Charlie, in tutte le lingue del mondo. In corteo, con i familiari delle vittime ed i giornalisti, il presidente francese Francois Hollande con l’ex presidente Nicolas Sarkozy e Carla Bruni, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il cancelliere tedesco Angela Merkel, il primo ministro britannico David Cameron, il primo ministro italiano Matteo Renzi, il presidente palestinese Mahmoud Abbas, il re di Giordania Abdullah II e la Regina Rania, il presidente del governo spagnolo Mariano Rajoy, il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, il presidente romeno Klaus Johannis, il capo di governo danese Helle Thorning-Schmidt, i primi ministri Charles Michel (Belgio), Mark Rutt (Olanda), Antonis Samaras (Grecia), Pedro Passos Coelho (Portogallo), Enda Kenny (Irlanda), Bohuslav Sobotka (Repubblica Ceca), Robert Fico (Slovacchia), Laimdota Straujuma (Lettonia), Boyko Borisov (Bulgaria), Viktor Orban (Ungheria), Ewa Kopacz (Polonia), Zoran Milanovic (Croazia), il presidente della Confederazione svizzera Simonetta Sommaruga, il ministro russo degli Esteri Sergei Lavrov, il presidente del Kosovo Atifete Jahjaga, i primi ministri di Albania, Edi Rama, Turchia, Ahmet Davutoglu, Georgia, Irakli Garibashvili, il presidente dell’Ucraina, Petro Poroshenko, il primo ministro tunisino Mehdi Jomaa e quello olandese Mark Rutte, i presidenti del Mali, Ibrahim Boubacar Keita, del Gabon, Ali Bongo, del Niger, Mahamadou Issoufou, del Benin, Thomas Boni Yayi, il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry, il ministro della giustizia degli Stati Uniti, Eric Holder, il ministro della Pubblica Sicurezza del Canada, Steven Blaney.

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