PESARO – L’Italia centrale rivive la tragedia del terremoto che semina morti, feriti e dispersi. Dalle 3.36.32 di stanotte si susseguono senza sosta (250 quelle registrate dai sismografi dell’Ingv fino alle ore 20) le scosse di terremoto nel quadrilatero Umbria, Marche, Abruzzo e Lazio, facendo rivivere alle popolazioni gli spettri degli anni passati. Ultimo, quello del 6 aprile 2009 (magnitudo 6.3) che, alle 3,32, devastò la città de L’Aquila provocando 309 vittime.
La scossa più forte finora registrata è stata la prima, di magnitudo 6.2, con epicentro – ad una profondità di 4 chilometri – a 6,6 chilometri da Accumoli, in Umbria, a circa 35 chilometri da Spoleto, 43 da Ascoli Piceno e 44 dall’Aquila. Di elevata intensità anche quella delle 4.33 (magnitudo 5.3) con epicentro a Norcia.
Il bilancio delle vittime, purtroppo ancora provvisorio, è di almeno 250 morti e 365 feriti, ad Accumoli e Amatrice (Rieti), nel Lazio, a Pescara del Tronto ed Arquata (Ascoli Piceno) nelle Marche. (giornalistitalia.it)