ROMA – Sono state 48 le ispezioni effettuate nel primo semestre 2017 dal Servizio Ispettivo dell‘Inpgi, l’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani. Di esse, 13 negli uffici stampa privati, 12 nelle aziende on line, 7 nelle emittenti radiofoniche, 5 nei periodici, 3 ciascuna nelle emittenti televisive, nelle pubbliche amministrazioni e in altre tipologie di aziende, 1 ciascuna nei quotidiani e nei service editoriali. I dettagli dell‘azione ispettiva, che ha fatto emergere irregolarità in 30 aziende, sono stati illustrati nella Commissione Contributi e Vigilanza dell’Inpgi, presieduta da Carlo Parisi, riunitasi alla presenza dei componenti giornalisti Daniela Dirceo e Massimo Zennaro, dei componenti della Fieg, Giorgio Mantelli e Stefano Scarpino, del presidente e vicepresidente dell’Inpgi, Marina Macelloni e Giuseppe Gulletta, dei consiglieri d’amministrazione Paola Cascella, Carlo Chianura, Ezio Ercole, Maria Pia Farinella e Raffaele Lorusso, segretario generale Fnsi, del sindaco Pierluigi Roesler Franz, del direttore Mimma Iorio e dei dirigenti Augusto Moriga (Entrate contributive) e Fabio Soffientini (Sviluppo Organizzativo, Studi e Vigilanza), che Parisi ha ringraziato a nome della Commissione per l’ottimo lavoro svolto e per l’efficienza che contraddistingue i due settori di cruciale importanza per l’Istituto. Assente giustificato il rappresentante della Presidenza del Consiglio dei ministri, Antonio Funiciello.
Il presidente Parisi ha ricordato che, nel semestre scorso, l’attenzione del Servizio ispettivo è stata rivolta, in particolare, a due settori della professione in evoluzione ma, nel contempo, ancora poco tutelati dal punto di vista contrattuale e, conseguentemente, caratterizzati da ampie sacche di evasione o irregolarità contributiva: gli uffici stampa privati e le aziende on line.
Non a caso, sebbene il numero delle ispezioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno sia stato inferiore (48 rispetto a 72), gli addebiti con importi complessivamente accertati di competenza della Gestione Principale dell’Inpgi sono nettamente superiori: 2milioni 240mila 461 euro di contributi e 558mila 87 euro di sanzioni. In 12 casi le aziende ispezionate hanno effettuato il pagamento, il trasferimento dei contributi dall’Inps all’Inpgi o hanno avuto accesso alla dilazione del debito contributivo dopo la notifica del verbale regolarizzando 25 posti di lavoro per un importo complessivo di 1milione 260mila 293 euro che non sarà, pertanto, oggetto di alcun contenzioso giudiziale e, nella maggior parte dei casi, comporterà per il futuro nuovi versamenti contributivi. In 5 casi, grazie all‘azione ispettiva, le aziende hanno attivato 12 nuovi rapporti di lavoro per un importo contributivo di circa 100mila euro l’anno ed una conseguente maggiore tutela per i giornalisti.
Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno è aumentata la percentuale di aziende che hanno aderito agli esiti dell’accertamento; se lo scorso anno, infatti, il 33% delle irregolarità accertate era stato oggetto di regolarizzazione da parte delle imprese ispezionate, quest’anno il volume delle inadempienze regolarizzate è salito al 55%.
Le indagini del 2017, peraltro, hanno consentito di indirizzare sempre meglio le attività di accertamento, selezionando le casistiche che presentano maggiori criticità ed escludendo quelle meno rilevanti.
Nel dettaglio, gli accertamenti ispettivi del primo semestre 2017 hanno rilevato 22 rapporti di lavoro, formalmente qualificati a vario titolo come collaborazioni da lavoro autonomo, per i quali è stata, invece, accertata la natura di lavoro dipendente a tutti gli effetti, per un importo di contributi dovuti all’Ente pari a 825mila euro. I 22 rapporti di lavoro riguardano 18 Collaborazioni coordinate continuative Co.co.co., 3 cessioni di diritti d’autore e 1 prestazioni professionale free lance. Da evidenziare, inoltre, che 20 rapporti di lavoro sono riconducibili ad ex art. 1 del Contratto nazionale di lavoro giornalistico Fnsi-Fieg e 2 ricondotti alla figura di addetto stampa.
Emersi anche 25 rapporti di lavoro in cui il giornalista, benché regolarmente assunto e adibito a mansioni giornalistiche, era stato formalmente inquadrato con qualifiche diverse (impiegato, addetto alla programmazione di trasmissioni radio-tv, speaker, grafico editoriale, operatore di ripresa tv, autore testi per programmi radio-tv) con pagamento della contribuzione all’Inps, all’Enpals o all’Inpdap. Il tutto per un totale di circa 1milione 400 mila euro di evasione contributiva.
Addebitati, inoltre, 14mila 443 euro di contributi ad alcune aziende che non hanno assoggettato a contribuzione una parte delle retribuzioni erogate sotto forma di fringe benefits al personale giornalistico dipendente.
Dei 48 verbali notificati dall’Inpgi, 11 hanno evidenziato anche irregolarità riferite alla Gestione Separata: 5 nell’on line, 2 nei periodici, 2 negli uffici stampa, 1 nelle emittenti radiofoniche e 1 nelle emittenti televisive, per un ammontare complessivo di contributi evasi o omessi pari a 128mila 345,81 euro, oltre 63mila 740,85 euro di sanzioni.
Gli accertamenti hanno rilevato 25 rapporti di lavoro, formalmente qualificati a vario titolo come collaborazioni da lavoro autonomo, per i quali è stata invece accertata la natura di lavoro parasubordinato.
Quanto alla ripartizione geografica dell’attività ispettiva del primo semestre 2017, in 19 casi ha interessato aziende del Centro (soprattutto in Toscana 8 e Lazio 7), in 18 aziende del Nord (in testa Lombardia 4, Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta con 3 ciascuna) e in 11 del Sud (prevalentemente in Sicilia 6).
Confortante, infine, l’esito del contenzioso legale che, per quanto riguarda i pronunciamenti definitivi, su 313 casi ha avuto esito positivo per l’Inpgi nel 69% dei casi (215), parzialmente positivo nel 14% dei casi (43) e negativo nel 17% dei casi (55), mentre altri 323 casi sono ancora in fase di giudizio.
La Commissione Contributi e Vigilanza ha, inoltre, proseguito la discussione su alcuni temi particolarmente importanti per la categoria, quali lo studio di correttivi per rendere più equo il trattamento di disoccupazione e più vantaggioso il ricongiungimento dei contributi della gestione separata con quelli della gestione principale per i periodi calcolati con il sistema contributivo. (giornalistitalia.it)
Nel I semestre 2017 recuperati circa 3milioni di euro e regolarizzate decine di colleghi