TRIPOLI (Libia) – Un giornalista libico, Ismail Abuzreiba, è stato condannato a 15 anni di carcere da un tribunale militare di Bengasi. Lo ha reso noto l’Onu, chiedendone la “liberazione immediata”.
Le autorità nella parte orientale del paese, controllata da Khalifa Haftar, non hanno fornito dettagli sulle accuse ma, secondo i media locali, il giornalista è stato giudicato colpevole di essere in contatto con canali e agenzie vietate nella regione. Abuzreiba è detenuto da due anni.
Unsmil, la missione Onu in Libia, si è detta “sconvolta” dopo l’annuncio della condanna a 15 anni, sottolineando che «la detenzione e il processo sembrano violare le leggi libiche e gli obblighi internazionali in materia di diritto a un processo equo e di libertà di opinione ed espressione».
Anche l’ambasciatore dell’Unione europea in Libia, Alan Bugeja, ha dichiarato di essere “estremamente preoccupato” per la sentenza della corte militare di Bengasi ed ha invitato le autorità a “rilasciarlo immediatamente” e “a garantire il rispetto dei suoi diritti fondamentali e la libertà di espressione”.
La Libia è al 164° posto su 180 nella classifica mondiale 2020 dell’indice di libertà di stampa pubblicato da Reporter senza frontiere. In Cirenaica, nei 14 mesi di offensiva di Haftar su Tripoli, il conflitto ha coinvolto anche i giornalisti, vittime di detenzioni arbitrarie e minacce, che in gran parte li hanno fatti fuggire dal Paese. (ansa)
Giornalista giudicato colpevole di essere in contatto con canali e agenzie vietate in Libia