NAPOLI – Sono centinaia i giornalisti e i blogger che, ogni anno, subiscono minacce e intimidazioni in Italia, a causa di inchieste coraggiose, che senza censure raccontano di verità scomode, spesso inconfessabili. A mettere fortemente a rischio uno dei diritti fondamentali della nostra democrazia – la libertà d’informazione – non è solo la criminalità organizzata, ma anche chi, istituzionalmente, dovrebbe tutelarne il corretto esercizio. Otto storie, raccontate in prima persona da chi è stato vittima del prepotente di turno, tratteggiano i confini di un Paese, che da Nord a Sud, resta ancora lontano da potersi definire realmente immune da certe forme di sopraffazione, repressione e vessazione.
Otto voci, dietro le quali non è raro trovare il volto di un lavoratore precario – come quello di Giancarlo Siani, il giornalista del quotidiano “Il Mattino”, ucciso dai sicari della camorra il 23 settembre di trent’anni fa – raccontano di un’Italia sconosciuta ai più, dove un giornalista può rischiare la vita all’identica stregua del soldato spedito su un fronte di guerra. Atteggiamenti che indignano, ma che è necessario conoscere per poter rimuovere, se si vuole realmente far cambiare registro a questo Paese. Se ancora crediamo che la libertà d’informazione sia un diritto e non una concessione.
“Io non taccio. L’Italia dell’informazione che dà fastidio”, pubblicato per la collana “Fatti & Misfatti” (la stessa per la quale alcuni anni fa è stato pubblicato “Il Casalese”, la biografia non autorizzata sull’ex sottosegretario all’Economia e proconsole del partito di Berlusconi in Campania, Nicola Cosentino) sarà presentato, in prima nazionale, mercoledì 23 settembre 2015 (ore 17) al Palazzo delle Arti di Napoli, nel trentennale dell’omicidio di Giancarlo Siani.
All’evento interverranno: Nino Daniele, assessore alla Cultura del Comune di Napoli; Federica Angeli, giornalista, coautrice del libro; Paolo Borrometi, giornalista, coautore del libro; Arnaldo Capezzuto, giornalista, coautore del libro; Giovandomenico Lepore, già Procuratore della Repubblica di Napoli, autore della prefazione; Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania; Armando Borriello, segretario del Sindacato Unitario Giornalisti della Campania; Alberto Spampinato, giornalista, direttore e fondatore dell’Osservatorio sull’Informazione Giornalistica e sulle Notizie Oscurate (Ossigeno).
Gli Autori:
Federica Angeli Giornalista del quotidiano “la Repubblica”, vive sotto scorta dopo aver subito minacce per alcune inchieste sulla penetrazione della criminalità organizzata sul litorale laziale e nel Municipio di Ostia, in particolare. È autrice dei volumi “Cocaparty. Storia di ragazzi tra sballi sesso e cocaina” e “Rose al veleno”
Giuseppe Baldessarro Giornalista del quotidiano “la Repubblica”, già corrispondente dalla Calabria del giornale fondato da Eugenio Scalfari, ha subito minacce e collezionato decine di querele per le sue inchieste su ‘ndrangheta e politica. È coautore dei volumi “Avvelenati” e “Il caso Fallara”; ha collaborato alla stesura del “DEM – Dizionario enciclopedico delle mafie in Italia”. È consulente del format di Rai 3 “Presa diretta”
Paolo Borrometi Giornalista dell’Agenzia Giornalistica Italia (Agi), editorialista de “Il Tempo” e direttore del web-magazine “la Spia” di Ragusa. Vive sotto scorta dopo aver subito minacce e aggressioni fisiche per i suoi reportage su Cosa nostra. Le sue inchieste hanno portato allo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune di Scicli, in provincia di Ragusa. E’, inoltre, costantemente sotto le minacce e le intimidazioni delle Famiglie mafiose di Vittoria (Ragusa).
Arnaldo Capezzuto Giornalista e blogger napoletano, ha subito intimidazioni e minacce per le sue inchieste sui clan della camorra di Forcella. È autore del volume “Il Cardinale. Trame, potere e intrallazzi ai tempi di Crescenzio Sepe” e coautore del libro “il Casalese. Ascesa e tramonto di un leader politico di Terra di Lavoro”
Ester Castano Giornalista dell’agenzia “La Presse”, ha subito intimidazioni a causa delle sue inchieste sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in alcuni Comuni della Lombardia. I suoi articoli hanno portato allo scioglimento per infiltrazioni mafiose del primo Comune lombardo (Sedriano, in provincia di Milano)
Marilù Mastrogiovanni – Direttrice del web-magazine “Il tacco d’Italia” di Lecce, ha subito minacce e altre vessazioni dopo la pubblicazione di alcuni reportage sui rapporti tra politica e criminalità organizzata nel Salento. Insegna Web e Social journalism al master in Giornalismo all’Università di Bari
David Oddone Caporedattore del quotidiano “La Tribuna Sammarinese”, ha subito intimidazioni e pesanti ritorsioni di carattere giudiziario dopo la pubblicazione di alcune inchieste sui rapporti tra il mondo della finanza ed alcuni esponenti della criminalità organizzata nella Repubblica della Rocca. È coautore del libro “Mafie a San Marino”
Roberta Polese Giornalista professionista, collabora con il “Corriere del Veneto” (dorso locale del Corriere della Sera) ha dovuto fronteggiare una serie di azioni giudiziarie, in sede civile e penale, per un articolo pubblicato dal quotidiano “Il Padova” (Gruppo Epolis), per il quale lavorava, entrato poi in crisi e successivamente fallito.