Distrutto il lunotto posteriore dell’auto. È il quarto episodio in meno di due mesi

Intimidazione al giornalista Fabio Postiglione

Il lunotto posteriore dell’auto di Fabio Postiglione infranto a colpi di bastone

Il lunotto posteriore dell’auto di Fabio Postiglione infranto a colpi di bastone

NAPOLI – Ennesima grave intimidazione ai danni del giornalista Fabio Postiglione, 34 anni, cronista di giudiziaria del quotidiano napoletano “Roma”. Ignoti, nella notte, hanno infranto a colpi di bastone il lunotto posteriore della sua autovettura, un’Opel Corsa Cd Ti. Con quello di oggi salgono a quattro gli episodi di violenza ai danni del giornalista in meno di due mesi.

Fabio Postiglione

Fabio Postiglione

Nato a Napoli il 28 ottobre 1980, Fabio Postiglione è giornalista professionista iscritto all’Ordine della Campania dall’11 marzo 2009. Un mese fa il suo nome è emerso dalle intercettazioni tra un boss e i suoi familiari, nel corso delle quali il capoclan diceva a chiare lettere che il Roma dava “fastidio”.
L’Ordine dei giornalisti della Campania presieduto da Ottavio Lucarelli, il Sindacato Unitario Giornalisti della Campania guidato da Armando Borriello ed i consiglieri nazionali campani della Fnsi, Gerardo Ausiello e Gianpaolo Necco, esprimono “forte preoccupazione e chiedono alle forze dell’ordine di tenere alta l’attenzione su quanto sta accadendo”.
A giudizio di Ordine e Sindacato “la vicenda non può essere in alcun modo sottovalutata”, pertanto “la sicurezza del collega deve essere garantita in ogni modo”. A tal proposito Odg e Sugc, nell’esprimere piena solidarietà al collega minacciato, chiedono un incontro urgente al questore di Napoli, Guido Marino.
Anche l’Unci esprime “piena solidarietà a Fabio Postiglione, oggetto dell’ennesima intimidazione legata al suo lavoro di indagine giornalistica su un boss locale”.
L’Unione cronisti, “auspicando la pronta reazione degli apparati investigativi per la tempestiva individuazione di responsabili e mandanti, torna ancora una volta a manifestare grande preoccupazione per il moltiplicarsi di episodi di questa natura, e sollecita inoltre una riflessione politica sulla necessità di arginare l’escalation anche meditante l’inasprimento delle pene e delle misure cautelari per le minacce e per le intimidazioni ai giornalisti”.

I commenti sono chiusi.