NEW YORK (Usa) – Il Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj) ha assegnato il premio internazionale per la libertà di stampa del 2017 a quattro giornalisti, tra cui Ahmed Abba, reporter camerunese di Radio France International in carcere dal 2015 con l’accusa di mancata denuncia del terrorismo. Oltre ad Abba, il prestigioso premio è stato vinto da Patricia Mayorga, che ha realizzato inchieste sul crimine organizzato in Messico, Pravit Rojanaphruk, reporter thailandese attivo per la libertà di stampa, e Afrah Nasser, blogger yemenita che vive in esilio in Svezia.
Ahmed Abba, invece, ha lavorato per il servizio in lingua hausa – parlata soprattutto in Niger, Nigeria e Camerun – di Radio France International che ha documentato gli attacchi compiuti dal gruppo armato islamista Boko Haram al confine tra Nigeria e Camerun. Per questa ragione nel 2015 è stato arrestato e nel 2017 condannato a dieci anni di reclusione per mancata denuncia di attività terroristiche dalle autorità camerunesi.
Il processo che ha portato alla condanna di Abba si è svolto nell’aprile 2017 ed è stato molto criticato da gruppi di attivisti per i diritti umani. Abdouraman Issa, cugino di Abba, ha dichiarato di sperare in una revisione della condanna ora che il giornalista è stato insignito di un così prestigioso riconoscimento. Tuttavia, l’arresto di Abba non è stato un caso isolato di giornalista arrestato in Camerun.
Nella regione anglofona del paese, situata nella parte meridionale del confine con la Nigeria, ben otto giornalisti sono stati arrestati all’inizio del 2017. I reporter sono poi stati liberati per la grazia concessa dal presidente Paul Biya. Il Consiglio Nazionale per la Comunicazione (Ncc) del Camerun ha, però, sospeso la licenza di ben 40 testate per aver violato le leggi sul terrorismo.
Secondo Peter Essoka, a capo di questa istituzione, chi è stato colpito da questi provvedimenti sono persone che pensano di essere intoccabili per l’aura che hanno intorno. Per questa ragione, prosegue Essoka, l’Ncc ha punito il loro rifiuto di rispettare le norme dell’etica del giornalismo. Non tutti sono pero d’accordo con Essoka, come il giornalista Mukong Kingsley, secondo cui l’Ncc sarebbe un organismo creato dal presidente Biya per punire i media che si oppongono al suo governo. Secondo il reporter, sarebbe stato proprio il capo di stato a voler mandare in carcere Abba.
In ogni caso, le organizzazioni internazionali non considerano positiva la situazione della libertà di stampa in Camerun. Secondo Reporter senza frontiere, dal 2014 la situazione dei media nel paese è diventata sempre più difficile, al punto che nel 2016 ha toccato il 126° posto nella classifica della libertà di stampa su 180 paesi presi in considerazione. Ma non tutti pensano che la situazione sia così drammatica.
Issa Tchiroma, ministro della Comunicazione del Camerun, ha dichiarato che nel paese esistono 30 emittenti televisive, oltre 200 stazioni radio e un numero incalcolabile di testate cartacee. “Se questa non è libertà di stampa, cosa pretendiamo? In questo paese – ha concluso – la libertà di stampa è più ampia rispetto in diversi paesi europei”. (agi)