ROMA – La scadenza fissata per il prossimo luglio per l’entrata in vigore dei punti centrali – la creazione di un archivio riservato in mano al pm, il divieto di trascrivere le conversazioni captate irrilevanti – della riforma delle intercettazioni, approvata nello scorso dicembre, appare una data “irrealistica”, e sarebbe “opportuno” un “rinvio” anche per valutare se vi siano degli spazi per modificare e migliorare la normativa (solo due gli articoli della riforma entrati in vigore a gennaio, ndr).
Questa la posizione espressa oggi, nel corso di un confronto organizzato dalla Camera penale di Roma, dai capi delle maggiori procure d’Italia, assieme al presidente dell’Anm Eugenio Albamonte, oggi al suo ultimo giorno di mandato come leader del sindacato delle toghe. (agi)
Per le toghe è una data “irrealistica” per l’entrata in vigore del cuore della riforma