Grande interesse a Cosenza per il debutto dell’alta formazione Figec Cisal

Intelligenza artificiale tra luci e ombre

Andrea Bulgarelli, Michele Filippelli, Georg Gottlob, Carlo Parisi, Francesco Cavallaro e Bruno Nardo (Foto Alfonso Bombini)

COSENZA – Luci e ombre dell’Intelligenza artificiale sono state al centro del primo convegno di alta formazione professionale per giornalisti organizzato dalla Figec Cisal in Calabria. Patrocinato dal quotidiano Giornalisti Italia, dal Comune e dalla Provincia di Cosenza, che hanno inviato i messaggi di saluto del sindaco Franz Caruso e del presidente Rosaria Succurro, l’evento ha messo a confronto rischi e vantaggi, criticità e opportunità dell’Intelligenza artificiale, ovvero l’impatto della stessa sulla nostra vita e sul lavoro in settori fondamentali della società come l’informazione, l’arte, la cultura, la salute, la giustizia.
Nella prestigiosa cornice del Salone degli Specchi della Provincia di Cosenza, il nuovo sindacato unitario dei giornalisti e degli operatori dell’informazione e della comunicazione, d’intesa con l’ente terzo InformaGiovani, a fare gli onori di casa sono stati il segretario generale della Figec Cisal, Carlo Parisi, e il fiduciario di Cosenza, Francesco Cangemi, che ha evidenziato «la crescente campagna di iscrizioni alla Figec Cisal che, in poco tempo, è diventato il primo sindacato dei giornalisti nella provincia cosentina». Con loro i massimi esperti dei vari settori, a partire dal prof. Georg Gottlob (membro della Royal Society di Londra, oggi docente di Informatica all’Università della Calabria e prima ancora Ordinario all’Università di Oxford e “Fellow” del St John’s College di Oxford), ovvero colui il quale viene universalmente riconosciuto come il “Re” dell’Informatica. Presenti, tra gli altri, il segretario provinciale della Cisal di Cosenza, Lorella Pellegrini, il responsabile Isa Cisal di Calabria Verde, Giuseppe Campanaro, e l’ing. Alessandro Astorino, delegato Uspi per i rapporti con il Parlamento.

Georg Gottlob e Carlo Parisi (Foto Alfonso Bombini)

Con lui, altri due numeri uno: il prof. Bruno Nardo (docente associato di Chirurgia Generale, direttore Master di Chirurgia Laparoscopica avanzata e Robotica dell’apparato gastroenterico, direttore del Dipartimento Chirurgico Polispecialistico e primario dell’U.O. di Chirurgia Generale “Falcone” di Cosenza), il prof. Michele Filippelli (fondatore e ideatore di GiuriMatrix, prima intelligenza artificiale giuridica deduttiva, e direttore scientifico dell’alta formazione della Scuola Forense di Cosenza) e Andrea Bulgarelli (componente della Giunta esecutiva Figec Cisal e promotore e coordinatore della Carta di Trieste sull’Intelligenza Artificiale).

Il convegno organizzato da Figec Cisal nel salone degli Specchi della Provincia di Cosenza

Ripercorrendo le numerose e importanti tappe che la Figec Cisal, nonostante la giovane età (ha debuttato il 28 luglio 2022 nella Sala Zuccari del Senato), ha bruciato in fretta in tema di tutela, assistenza capillare sul territorio e, appunto, formazione, con particolare attenzione all’Intelligenza artificiale, Carlo Parisi ha esordito soffermandosi sull’evoluzione digitale che coinvolge ogni ambito della nostra quotidianità e sulla fondamentale importanza di porre attenzione al cambiamento e contribuire a definirlo.

Il Corso Figec Cisal sull’IA a Cosenza (Foto Alfonso Bombini)

«È impossibile fermare il progresso – ha sottolineato il segretario generale della Figec Cisal – e ogni eventuale moratoria avrebbe solo l’effetto di favorire la ricerca illegale. Pertanto, è indispensabile definire, a livello nazionale e sovranazionale, regole certe a tutela delle professioni che rischiano il collasso: dal giornalismo alla musica, dal cinema al teatro, all’arte».

Mogol e Carlo Parisi (Foto Giornalisti Italia)

Per offrire una rappresentazione plastica del fenomeno, Parisi ha raccontato l’aneddoto che la sera prima, in albergo, gli aveva raccontato un numero uno mondiale della musica: Mogol. Paroliere, produttore discografico, presidente onorario della Siae e consulente per la cultura popolare del Ministero della Cultura, Mogol ha, infatti, raccontato a Parisi di quanto fosse rimasto «sconcertato dal fatto che, in pochi secondi, l’Intelligenza artificiale fosse stata in grado di comporre una canzone digitando semplicemente i nomi di due protagonisti e il tema in “stile Mogol”. Quattro pagine di testo che sembrava avessi scritto io».
«Occorrono, quindi, regole certe – ha aggiunto Parisi – che tutelino le opere d’ingegno e il diritto d’autore e impediscano la creazione e proliferazione di fake news. Senza contare che attualmente la rete è dominata da quattro grandi gestori (Amazon, Apple, Facebook e Google) che potrebbero ridursi o allearsi con il concreto rischio di favorire il pensiero unico con un’informazione che potrebbe anche travisare la realtà.

Francesco Cavallaro

Considerato che, sostanzialmente, l’IA altro non fa altro che “rubacchiare” dalla rete, è facile comprendere quanto alto possa essere il rischio che la “dittatura dell’algoritmo” determini la creazione del pensiero unico. Noi, invece, riteniamo che il valore di una democrazia risieda nella diversità di opinione e nella libertà di offrire ai cittadini la possibilità di scegliere».
«Mi hanno chiesto – ha osservato, dal canto suo, il segretario generale della Cisal, Francesco Cavallaro – se l’Intelligenza artificiale possa ridurre la distanza tra Nord e Sud. Io dico sì, se usata nel migliore dei modi. Prima è, però, necessario far sì che la politica usi l’intelligenza umana per creare quegli spazi che serviranno in seguito a questi scopi». Cavallaro ha, inoltre, proposto «la creazione di un osservatorio sull’Ia che permetta di capire vantaggi e rischi che questa tecnologia comporta».

Carlo Parisi e l’on. Erica Mazzetti

L’on. Erica Mazzetti, segretario della Commissione parlamentare per la semplificazione, nel suo saluto ha sottolineato «il lavoro del governo che, in appena due anni, ha riportato l’Italia al centro della politica internazionale, come ha dimostrato il G7 di Brindisi, nel corso del quale sono stati affrontati, grazie al massimo sforzo dell’Italia, della premier Meloni e del ministro Antonio Tajani, i dossier internazionali, a partire dalle due guerre che condizionano le nostre vite».

Il convegno IA a Cosenza

Mazzetti ha, quindi, sottolineato «l’impegno dell’Italia in relazione all’avvento dell’intelligenza artificiale che dobbiamo saper gestire politicamente. Le potenzialità di utilizzo dell’intelligenza artificiale sono, infatti, infinite: anche nelle infrastrutture, nelle costruzioni, nei cantieri e nei lavori pubblici ha un peso e può certamente contribuire a rendere il nostro Paese competitivo e in linea con le sfide globali».
Il prof. Georg Gottlob, che per scelta di vita ha lasciato Oxford per insegnare all’Università della Calabria e vivere a Paola, ha snocciolato e approfondito i vari aspetti dell’Intelligenza artificiale, soffermandosi su tre grandi limiti.

Il prof. Georg Gottlob riceve da Carlo Parisi la pergamena del Decennale di Giornalisti Italia

«La macchina – ha ricordato Gottlob – impara cose che già esistono, ma il passato non è sempre corretto, quindi i risultati possono essere in parte errati. Per questo è necessario sempre controllare la veridicità dei fatti, poiché anche le ingiustizie possono essere riprese dagli algoritmi, nonostante il nostro obiettivo sia quello di contrastarle.

Francesco Cangemi, Andrea Bulgarelli, Georg Gottlob, Carlo Parisi, Bruno Nardo e Michele Filippelli (Foto Alfonso Bombini)

Il secondo problema è dato dal rischio della manipolazione delle masse tramite la disinformazione, che esisteva anche prima ma che con le potenzialità dell’Ia può diventare esponenziale. E, ultimo punto, la concentrazione di informazioni che i social media, quindi i grandi colossi del web, hanno su di noi e che, se messe assieme, potrebbero avere un effetto dirompente».

Michele Filippelli, Georg Gottlob, Carlo Parisi e Bruno Nardo (Foto Alfonso Bombini)

L’analisi del prof. Gottlob ha toccato positività e negatività di un processo che è teso a portare vantaggi in molti ambiti della nostra vita, ma che naturalmente vanno sviluppate con attenzione.
Gottlob ha, poi, parlato di uno strumento importante per i giornalisti, l’LLMs (Large Language Models), passando per Chat gpt, LLama e Bard «che aiutano nella scrittura di testi – ha ricordato – ma solo se chi li utilizza ha l’accortezza di creare una serie di prompt (domande e informazioni) che generano una risposta più corretta possibile.

Il convegno sull’IA organizzato dalla Figec Cisal nel Salone degli Specchi della Provincia di Cosenza

Senza, ovviamente, verificare con attenzione il risultato finale». Per evitare storture bisogna, quindi, essere «coscienti di problemi, quali la discriminazione omologata, la manipolazione delle masse attraverso la disinformazione intenzionale, la concentrazione dei contenuti, affrontabili con due armi: quella legale e quella tecnologica».

Il prof. Bruno Nardo riceve da Carlo Parisi la pergamena del Decennale di Giornalisti Italia

Il prof. Bruno Nardo si è, invece, soffermato sui vantaggi delle tecnologie innovative e dell’Intelligenza artificiale in ambito chirurgico. Nardo ha elencato gli strumenti utilizzati per gli interventi: dagli ologrammi per capire meglio le forme tumorali, alla stampa 3D, alla realtà virtuale e mista, fino al tavolo anatomico tridimensionale per vedere con più chiarezza le patologie prima degli interventi. È possibile, insomma, ottenere una radicalità chirurgica che, con gli strumenti tradizionali, non sarebbe sempre garantita».

La relazione del prof. Bruno Nardo

«In meno di un anno – ha spiegato – sono stati eseguiti 100 interventi di robotica all’Annunziata di Cosenza ed è stato attivato in Calabria il Master in chirurgia laparoscopica, con tirocini nella nostra regione e in tutta Italia, per formare qui gli specializzandi ed evitare che vadano a studiare altrove».
Il prof. Michele Filippelli ha sottolineato che «la normativa stessa sta prendendo coscienza dell’importanza dell’Ia nella nostra vita e con il suo utilizzo appropriato si può ottenere solo con la formazione, partendo già dalle scuole in modo che le future generazioni entrino nel mercato con questa conoscenza.

Il prof. Michele Filippelli riceve da Carlo Parisi la pergamena del Decennale di Giornalisti Italia

«GiuriMatrix – ha spiegato Filippelli – è una intelligenza artificiale generativa, addestrata per il diritto, le cui risposte sono individuate nella legge con citazione della fonte. Dottrina e giurisprudenza vengono insomma utilizzate, eccezionalmente, come mezzi per trovare la risposta. Un sistema intelligente che può fregiarsi della qualifica di Intelligenza Artificiale perché simula e riproduce il comportamento umano nel rispondere a un quesito e riproduce il pensiero umano nel processo cognitivo di ricerca per formulare la soluzione a un dato problema e agisce razionalmente con efficacia e criterio nella selezione delle norme».

La relazione del prof. Michele Filippelli

Se – ha osservato Filippelli – «l’intelligenza artificiale, nel settore legale, come in ogni altro settore, è già presente e progredisce più velocemente rispetto alla legislazione, le più alte istituzioni politiche, accademiche e professionali del Paese studiano quale approccio all’intelligenza artificiale sia più corretto adottare. Quest’ultima, infatti, si è evoluta, iniziando a processare una nuova fase di sviluppo avanzato che da AI, ormai definizione paradossalmente obsoleta, l’ha trasformata in RAG (retrieval augmented generation), cioè da intelligenza artificiale confinata a intelligenza artificiale di recupero dei dati con generazione aumentata».

Andrea Bulgarelli, Michele Filippelli, Georg Gottlob, Carlo Parisi, Francesco Cavallaro e Bruno Nardo

Il giornalista 
Andrea Bulgarelli, infine, ha sottolineato l’importanza di un «umanesimo digitale dell’algoritmo» e il ruolo centrale che dev’essere riservato all’uomo. «L’Ia – ha osservato – porta indubbi vantaggi ma il suo utilizzo va regolamentato. Per il giornalismo e i settori dell’arte la tutela del diritto d’autore e la trasparenza dell’algoritmo sono fondamentali: solo così ci potrà essere piena consapevolezza di ciò che ci verrà proposto.

Andrea Bulgarelli

L’Ia coinvolge tutti gli ambiti professionali e sociali e nella Carta di Trieste viene sottolineata la necessità che l’Ia sia un coadiuvante dell’uomo e non un suo sostituto. Solo lasciando la decisione finale all’uomo e garantendo la completa trasparenza dell’algoritmo e delle sue finalità riusciremo ad avere uno sviluppo omogeneo ed equilibrato della società in cui viviamo». Nella Carta di Trieste, sviluppata dallo “Studium Fidei” attraverso un comitato etico-scientifico composto da professionisti, abbiamo elaborato 10 principi che sono stati già trasmessi sia alla Santa Sede che alla politica a cui spetta il compito di regolamentare l’Intelligenza artificiale». (giornalistitalia.it)

Asmara Bassetti

Francesco Cangemi e Carlo Parisi

 

 

 

 

 

 

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