Figec Cisal a Torino con la Fncf nel “Viaggio tra chimica e fisica del futuro”

Intelligenza Artificiale: il domani è già ieri

Lorenzo Del Boca, Carola Vai, Carlo Parisi e Pier Carlo Sommo all’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica di Torino  per “Viaggio tra la chimica e la fisica del futuro – Road Map 2024” organizzato dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici

TORINO – «Quello dell’Intelligenza Artificiale è uno dei temi principali dell’agenda della Figec Cisal, il nuovo sindacato nazionale dei giornalisti e degli operatori dell’informazione e della comunicazione fondato due anni fa dopo 114 anni di sindacato unico. Un sindacato “per” e non “contro”, nel quale la diversità rappresenta un’occasione di riflessione e di crescita. Un sindacato autonomo e pluralista in un mondo, quello dell’informazione, che continua a frammentarsi come un caleidoscopio e in cui i giornalisti non sono più gli unici titolari del canale informativo: al loro fianco, da tempo, ci sono nuove figure professionali legate al mondo del web e nuove tecnologie che in parte aiutano e in parte sostituiscono il lavoro umano, come appunto l’Intelligenza Artificiale».
È da questa premessa che il segretario generale della Figec Cisal, Carlo Parisi, ha relazionato sul tema “La divulgazione dell’Intelligenza Artificiale” nell’ambito del “Viaggio tra la chimica e la fisica del futuro”, Road Map 2024, organizzato dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici, a Torino, nella Sala Vallauri dell’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica. Nella delegazione della Figec Cisal c’erano anche il presidente Lorenzo Del Boca, che ha partecipato alla tavola rotonda su “La rivoluzione dell’intelligenza Artificiale e il futuro”, e i consiglieri nazionali Carola Vai (fiduciaria di Torino) e Pier Carlo Sommo.

Nausicaa Orlandi e Carlo Parisi

Chimica e Fisica sono da secoli strettamente correlate ed essenziali allo sviluppo del progresso scientifico, produttivo, industriale, sanitario e sociale, e permeano il nostro tessuto e la nostra quotidianità, aiutando a costruire un patrimonio di conoscenze fondamentali per uno sviluppo produttivo e tecnologico che sia in grado di essere sostenibile dal punto di vista energetico e ambientale.
Il tema, come opportunamente illustrato dai presidenti nazionale e del Piemonte Valle d’Aosta della Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici, Nausicaa Orlandi e Renato Alberto Tomasso, nell’introduzione all’evento su “Intelligenza Artificiale e nuovi materiali: nuovi orizzonti della chimica e della fisica”, permea sullo sviluppo tecnologico e produttivo, con tutti i benefici che ne derivano, «ma – ha esordito Carlo Parisi – è indissolubilmente correlato con due altrettanto fondamentali elementi: l’economia e l’impatto sociale. L’economia legata agli investimenti destinati dalla politica alla ricerca, all’innovazione e allo sviluppo industriale, attraverso concreti interventi finanziari pubblici e privati; l’impatto sociale legato sì alla nascita di nuove figure professionali, quindi nuove opportunità lavorative, ma spesso al caro prezzo di pesanti tagli alle risorse umane.

L’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica di Torino

Fermare il progresso – ha ricordato il segretario generale della Figec Cisal – è impossibile, ma è dovere di tutti prendere atto che l’evoluzione digitale coinvolge ogni ambito della nostra quotidianità ed è, pertanto, di fondamentale importanza porre attenzione al cambiamento e contribuire a definirlo. Ogni eventuale moratoria avrebbe solo l’effetto di favorire la ricerca illegale. Pertanto, è indispensabile definire, a livello nazionale e sovranazionale, regole certe che garantiscano lo sviluppo e tutelino le professioni che rischiano il collasso».
Per offrire una rappresentazione plastica del fenomeno, Parisi ha portato l’esempio di Mogol: «Un numero uno mondiale della musica, il paroliere Mogol, presidente onorario della Siae e consulente per la cultura popolare del Ministero della Cultura, mi ha recentemente raccontato quanto sia rimasto sconcertato dal fatto che, in pochi secondi, l’Intelligenza artificiale sia stata in grado di comporre una sua canzone. Digitando semplicemente i nomi di due protagonisti e il tema in “stile Mogol”. “Quattro pagine di testo – ha sottolineato – che stentavo a non riconoscere come mie”». Ma è solo un esempio. Pensiamo ai libri, alle tesi di laurea, alle pubblicazioni scientifiche fondamentali nelle carriere accademiche.

Carlo Parisi

«Occorrono, quindi, regole certe che – ha ammonito Parisi – tutelino le opere d’ingegno e il diritto d’autore e impediscano la creazione e proliferazione di fake news. Senza contare che attualmente la rete è dominata delle cinque grandi multinazionali dell’IT indicate dall’acronimo Gafam (Google, Apple, Facebook, Amazon, Microsoft) che potrebbero ridursi o allearsi con il concreto rischio di annientare il pluralismo, favorire il pensiero unico e, di conseguenza, diffondere un’informazione piegata agli interessi dominanti».
Un esempio? Gli algoritmi ci spiano e sistematicamente ci propongono offerte commerciali. Senza contare i potenziali poteri nascosti dei produttori di software. Un altro esempio? L’esplosione di migliaia di cercapersone in Libano perpetrata dai servizi segreti israeliani ai danni dei miliziani di Hezbollah che ha ucciso 18 persone e ne ha ferite circa 4000. Accertato che non sia un trojan, inizialmente ritenuto responsabile del surriscaldamento delle batterie e della loro relativa esplosione, gli investigatori propendono per l’installazione dell’esplosivo PETN all’interno dei cercapersone fatti esplodere con un detonatore attivato a distanza.
Ma torniamo all’informazione e alla comunicazione. Post e Tweet sui social, spesso contenenti fake news, sovrastano le notizie senza alcuna possibilità di verificare le fonti; con l’IA si possono creare immagini false di avvenimenti inesistenti e in tutto questo non esistono sanzioni specifiche e tutele dei minori, del diritto all’oblio, del diritto alla tutela dei soggetti deboli dal condizionamento di messaggi fuorvianti. A tal proposito si è mosso lo Stato di New York che ha imposto alle piattaforme social, come Instagram, Facebook e TikTok di non usare gli algoritmi di profilazione per proporre contenuti ai minori. Ma anche altri Stati da anni limitano o bloccano i social dimostrando che è possibile intervenire drasticamente per evitarne l’abuso. Quando ciò avviene si grida spesso alla censura, ma sul punto bisogna essere chiari: libertà di stampa non è licenza di diffamare e i propalatori di fake news e i diffamatori seriali vanno immediatamente oscurati senza esitazione alcuna. Perché la tutela della reputazione e dell’onorabilità dei cittadini non può essere condizionata dalla lentezza della giustizia che compie il suo corso dopo tre – a volte infiniti – gradi di giudizio.
Considerato che, sostanzialmente, l’IA altro non fa altro che “rubacchiare” dalla rete, è facile comprendere quanto alto possa essere il rischio che la “dittatura dell’algoritmo” determini la creazione del pensiero unico. Noi, invece, riteniamo che il valore di una democrazia risieda nella diversità di opinione e nella libertà di offrire ai cittadini la possibilità di scegliere.
Per questo motivo, ha ricordato il segretario generale della Figec Cisal, il 29 giugno scorso a Cosenza, abbiamo organizzato un corso di alta formazione professionale sul tema “Luci e ombre dell’Intelligenza artificiale” interrogandoci su rischi e vantaggi, criticità e opportunità dell’Intelligenza artificiale, ovvero l’impatto della stessa sulla nostra vita e sul lavoro in settori fondamentali della società come l’informazione, l’arte, la cultura, la salute, la giustizia. E lo abbiamo fatto con esperti di primo livello dei vari settori, a partire dal prof. Georg Gottlob (membro della Royal Society di Londra, oggi docente di Informatica all’Università della Calabria e prima ancora Ordinario all’Università di Oxford e “Fellow” del St John’s College di Oxford), ovvero colui il quale viene universalmente riconosciuto come il “Re” dell’Informatica.

Georg Gottlob e Carlo Parisi il 29 giugno scorso a Cosenza nel convegno sull’Intelligenza Artificiale promosso dalla Figec Cisal

Con lui, altri due numeri uno: il prof. Bruno Nardo (direttore Master di Chirurgia Laparoscopica avanzata e Robotica dell’apparato gastroenterico, direttore del Dipartimento Chirurgico Polispecialistico e primario dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale “Falcone” di Cosenza), il prof. Michele Filippelli (fondatore e ideatore di GiuriMatrix, prima intelligenza artificiale giuridica deduttiva) e il giornalista Andrea Bulgarelli (componente della Giunta esecutiva Figec Cisal) promotore con mons. Ettore Malnati dello “Studium Fidei” e coordinatore della Carta di Trieste sull’Intelligenza Artificiale per offrire uno strumento di regolamentazione etica e giuridica per il retto uso di questa opportunità, al fine di salvaguardare l’“umanesimo” etico degli algoritmi che sono i propulsori dell’Intelligenza Artificiale.
Carlo Parisi si è, quindi, soffermato sullo stato dell’arte evidenziando che il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato, il 21 maggio 2024, la normativa sull’IA, ma serviranno più di due anni per la sua completa attuazione. Un mese prima, il 23 aprile 2024 il Governo italiano, varando un Disegno di legge sull’Intelligenza artificiale che sta seguendo il suo iter parlamentare, ha garantito l’impegno dell’Italia in relazione all’avvento dell’intelligenza artificiale riconoscendo che la stessa ha bisogno di essere gestita politicamente. Le potenzialità di utilizzo dell’intelligenza artificiale sono, infatti, infinite: anche nelle infrastrutture, nelle costruzioni, nei cantieri e nei lavori pubblici ha un peso e può certamente contribuire a rendere il nostro Paese competitivo e in linea con le sfide globali.
Riconoscendo l’importanza della trasformazione digitale per il benessere dei cittadini, dal canto suo, il Mef ha finanziato Health Big Data, progetto pluriennale coordinato dal Ministero della Salute per la creazione di una piattaforma tecnologica dove saranno raccolti, analizzati e condivisi dati clinici e scientifici dei pazienti.
E – notizia di questi giorni – il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio, nell’ambito del Piano di implementazione della Strategia nazionale di cybersicurezza 2022-2026, ha affidato alla società Herbert Simon Society Benefit l’incarico di condurre uno studio sui bias cognitivi e sull’uso dell’intelligenza artificiale nella lotta contro la disinformazione. L’obiettivo è quello di studiare i meccanismi cognitivi che portano a bias, distorsioni ed effetti comportamentali che favoriscono la disinformazione; misure comportamentali di contrasto alla disinformazione e valutazione della loro efficacia relativa, anche attraverso un’analisi comparata delle misure adottate da Paesi like-minded; ruolo dell’intelligenza artificiale nel favorire o nel contrastare la disinformazione; proposte per contrastare la disinformazione a livello di formazione e di comunicazione pubblica.
L’intento, insomma, è quello di prevenire e contrastare – anche attraverso campagne informative – la disinformazione online che, sfruttando le caratteristiche del dominio cibernetico, mira a condizionare/influenzare processi politici, economici e sociali del Paese. «Ma – ha spiegato Carlo Parisi – per realizzare efficaci campagne informative è indispensabile affidarsi al giornalismo professionale di qualità che, se non salvaguardato e incentivato, rischia di rimanere schiacciato dal fiume in piena di fake news che quotidianamente scorre indisturbato in rete».
L’appello che la Figec Cisal ha lanciato, a Torino, alla Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici è, dunque, quello di «fare rete con il giornalismo professionale di qualità: favorendo la creazione di uffici stampa specializzati e intensificando le sinergie in materia di formazione professionale. È l’enorme differenza tra comunicazione interna ed esterna – ha concluso Parisi – che, spesso, finisce per relegare l’informazione di qualità nel ristretto ambito delle riviste di settore lasciando, invece, il grande pubblico in balia delle fake news alimentate in buona parte da interessi di mercato opposti e, purtroppo, anche dall’impreparazione – e di conseguenza dalla superficialità – con cui vengono veicolate le notizie da parte di operatori dell’informazione privi delle chiavi di lettura necessarie a decodificare per il lettore medio messaggi a volte comprensibili solo agli esperti del settore».
Alla relazione di Carlo Parisi è seguita la tavola rotonda su “La rivoluzione dell’intelligenza Artificiale e il futuro”, moderata da Renato Alberto Tomasso, alla quale hanno partecipato Carlo Cavedon (delegato della Fncf al tavolo sull’Intelligenza Artificiale del Ministero della Salute), Marco De Vivo (Istituto Italiano di Tecnologia) e il presidente della Figec Cisal, Lorenzo Del Boca.
«È lapalissiano – ha spiegato Del Boca – che se, digitando dei tasti, in una manciata di secondi, si ottengono dei risultati che l’intelligenza umana ha necessità di elaborare per un tempo assai più dilatato significa che alcune categorie professionali sono a rischio di estinzione. È ovvio che passare dalla macchina da scrivere e dal dimafono al computer è stata una conquista rivoluzionaria, ma come tutte le medaglie il progresso ha il suo rovescio. Setacciando i milioni di romanzi scritti in 2 mila anni è semplicissimo, fornendo alcune indicazioni sulla trama, chiedere all’algoritmo di costruire una storia da presentare al pubblico dei lettori. Come lo è mettendo a disposizione i capolavori della pittura per realizzare un quadro».
«Le truffe realizzate con personaggi della finanza che consigliavano investimenti fantasma o il telegiornale costruito interamente al computer, dimostrano – ha aggiunto il presidente della Figec Cisal – che la cosiddetta “Intelligenza Artificiale” rappresenta già un problema di evidente attualità ed aspettare le determinazioni dei parlamenti (nazionali o europei) che, a parole, si interessano del problema significa ottenere – forse – dopo domani ciò che serviva l’altro ieri.

Lorenzo Del Boca, Carola Vai, Carlo Parisi e Pier Carlo Sommo a Torino

Perciò dobbiamo cominciare a individuare regole di trasparenza utili a governare il fenomeno. Regole che servono subito. L’Intelligenza Artificiale non rallenterà il passo per aspettare le nostre decisioni».
«Su questo terreno – ha concluso Del Boca – il rischio è estremamente alto anche per i giornalisti e la loro salvezza dipende dall’affrontare questo tipo di accelerazione tecnologica senza pretendere di bloccarla.
Immaginare di chiudere il progresso in un angolo è velleitario, quindi serve prendere il meglio e l’utile per metterlo a disposizione di un’informazione più puntuale attraverso regole di garanzia che vangano per i giornalisti e per il pubblico dei lettori. Senza perdere tempo. Perché il domani è già ieri». (giornalistitalia.it)

 

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