TBILISI (Georgia) – Il giornalista georgiano Giorgi Gabunia si è scagliato ieri sera, con pesanti frasi offensive in diretta tv, contro il presidente russo Vladimir Putin ed i suoi defunti genitori provocando a Tbilisi una protesta davanti alla sede dell’emittente per cui lavora, la Rustavi 2.
Il conduttore, durante il suo programma “Post Scriptum”, ha rivolto parolacce a Putin per oltre un minuto. Poco dopo, una folla si è radunata davanti alla sede dell’emittente chiedendo il licenziamento di Gabunia. Il canale Rustavi 2 ha interrotto momentaneamente le trasmissioni per motivi di sicurezza e le ha riprese stamattina.
Gabunia ha ricevuto molte critiche per le offese rivolte a Putin. Il suo stesso canale tv lo ha accusato di aver violato le norme etiche e la politica redazionale dell’emittente.
Salomè Zarubishvili, presidente della Georgia, ha condannato il giornalista per il suo “incitamento all’odio” e per “l’aggressione verbale” che “contraddicono le tradizioni georgiane e non servono che a provocare divisioni e ad aumentare la tensione nel Paese”.
La Russia, dal canto suo, ha condannato e definito “un’altra completa provocazione” le pesanti offese rivolte da Gabunia a Putin. “Condanniamo categoricamente – fa sapere il ministero degli Esteri russo – la condotta senza precedenti, gli attacchi inaccettabili e il linguaggio osceno usati nelle dichiarazioni sull’amministrazione russa dalla tv georgiana Rustavi 2”.
Mosca ha, quindi, rimarcato di considerare “questo incidente un’altra completa provocazione delle forze radicali in Georgia mirata a minare le relazioni tra Russia e Georgia”. (ansa)
A chiedere la testa di Gheorghiu Gabunia la folla radunata davanti a Tv Rustavi 2