MILANO – Il danneggiato dall’eventuale truffa all’Inpgi è l’istituto di previdenza e non i singoli giornalisti. Con questa motivazione la I Sezione Penale del Tribunale di Milano ha respinto, oggi, la richiesta di costituzione di parte civile dell’Ordine nazionale dei Giornalisti e di tre giornalisti che, a titolo personale, ne avevano avanzato richiesta. Con la stessa motivazione non è stato ammesso come parte civile anche l’Ordine dei Medici di Milano.
Il Collegio giudicante avrebbe dovuto, inoltre, pronunciarsi sulla richiesta di patteggiamento dei Magnoni (4 anni e 6 mesi per Giorgio e 3 anni e 6 mesi per il figlio Luca), ma sul punto la decisione è stata rinviata all’udienza del 19 maggio.
L’avvocato di Giorgio Magnoni, a sostegno dell’opposizione della parte civile, ha, tra l’altro, esibito un documento dell’Inpgi nel quale l’istituto ribadisce che dall’operazione Sopaf non ha subito alcun danno ma, anzi, ci ha guadagnato. (giornalistitalia.it)
Per il Tribunale di Milano il danno è solo dell’Inpgi, ma l’istituto non è d’accordo