MILANO – Il presidente dell’Inpgi, Andrea Camporese, ha chiesto il trasferimento a Roma del procedimento che lo vede imputato a Milano insieme ad altre dieci persone per corruzione e truffa ai danni dello stesso istituto di previdenza dei giornalisti.
L’istanza, presentata questa mattina dai suoi legali per ragioni di competenza territoriale, sarà valutata nei prossimi giorni dal Gup di Milano, Alessandro Santangelo, che comunicherà la propria decisione nel corso della prossima udienza, prevista il 28 gennaio.
Camporese è imputato insieme ai finanzieri Aldo, Andrea e Ruggero Magnoni in un procedimento, attualmente in fase di udienza preliminare, nato dal più ampio troncone di inchiesta sulla bancarotta di Sopaf, la holding della famiglia Magnoni.
Stando all’accusa ipotizzata dal pm Gaetano Ruta, avrebbe utilizzato somme distratte dall’Inpgi per effettuare alcune operazioni finanziarie sul Fondo Immobili Pubblici e permettere ad Adenium, società del gruppo Sopaf, di realizzare una plusvalenza di 7,6 milioni di euro, cifra che secondo i magistrati milanesi corrisponderebbe al danno patrimoniale provocato alle casse dell’istituto di previdenza dei giornalisti. In cambio, avrebbe ricevuto una tangente da 200 mila euro da Andrea Toschi (imputato nello stesso procedimento) “a titolo di remunerazione – spiega il pm Ruta nel capo di imputazione – per il compimento di atti contrari al doveri d’ufficio”.
Secondo l’accusa, sarebbe stato questo il prezzo della corruzione “per gli investimenti che Camporese aveva veicolato quale presidente Inpgi su Adenium Sgr Spa, nonché su canali di comunicazione e contatti che aveva offerto a Toschi per la propria attività”. (Askanews)
Il procedimento che lo vede imputato a Milano. Il 28 gennaio la decisione del Gup