ROMA – “La Corte dei conti nella sua relazione conferma che lo squilibrio della gestione dell’Inpgi deriva sostanzialmente dal pesante stato di crisi strutturale del settore dell’editoria e dà atto al Consiglio di amministrazione di essere già intervenuto con una riforma in parte approvata dai Ministeri”. Marina Macelloni, presidente dell’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani, commenta così la relazione della Sezione controllo Enti della Corte dei conti che, in Parlamento, ha riferito sul risultato del controllo eseguito sulle gestioni – principale e separata – dell’Istituto. Nella relazione sull’esercizio 2015 si evidenzia, infatti, un avanzo economico per l’esercizio 2015 di circa 21 milioni di euro, rispetto ai 17 milioni del 2014. Avanzo economico garantito, come per il precedente esercizio, dalle plusvalenze generate dalla scelta di trasferire gradualmente l’intero patrimonio immobiliare dell’Inpgi all’interno del Fondo immobiliare “Inpgi – Giovanni Amendola” di cui l’Ente è quotista unico.
“La relazione – evidenzia la Macelloni – si chiude con un forte richiamo, che non possiamo sottovalutare, a porre in essere ulteriori severi interventi per rimediare a una situazione altrimenti compromessa”.
Sul versante della gestione previdenziale, la Corte dei conti evidenzia, infatti, il grave stato di crisi occupazionale del settore dell’editoria con una emorragia di posti di lavoro che non accenna a rallentare; emorragia che, nel solo 2015 è stata pari al 5,8% con 956 contratti di lavoro persi, ma che nel quinquennio 2010-2015 vale il 16% dell’intero sistema editoriale italiano, con un impatto netto sulle dinamiche del rapporto contributi/prestazioni e quindi sull’equilibrio della gestione principale stessa.
Il 2015 vede in ulteriore diminuzione le entrate per contributi IVS, in flessione del 2,8% rispetto all’esercizio precedente, valore che sale fino al 9% se si prendono in considerazione gli ultimi sette anni. Sale invece la spesa per prestazioni pensionistiche (+ 3,8% rispetto al 2014, ma pari al + 38% nel periodo 2008-2015), con un saldo finale tra contributi e prestazioni in negativo per circa 112 milioni di euro. Tra gli indicatori evidenziati dalla Corte dei conti a conferma dell’aumento della spesa previdenziale troviamo, in crescita dal 2009, le uscite per ammortizzazione sociale relativamente a contratti di solidarietà, esodi incentivati e prepensionamenti.
Per quanto riguarda la Gestione previdenziale separata, la Corte dei conti evidenzia come il 2015 si sia chiuso con un avanzo economico di circa 39,6 milioni di euro (in lieve flessione rispetto ai 41,2 del 2014) e che la criticità di tale gestione riguardi unicamente l’inadeguatezza dell’assegno pensionistico atteso.
“Il Consiglio di amministrazione – conclude Marina Macelloni – è già fortemente impegnato in questa direzione e presenterà al più presto ai Ministeri vigilanti un nuovo pacchetto di misure che possano riportare la gestione in equilibrio”. (giornalistitalia.it)
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