ROMA – Saggi consigli e buone pratiche sono sempre utili a migliorare le cose. Lo sa bene l’Inpgi, l’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani, che nella giornata di ieri ha inviato un’email personalizzata ai 2800 giornalisti iscritti alla Gestione Separata (Inpgi 2) interessati all’indennità “una tantum” deliberata dal Comitato amministratore a beneficio di quanti, nell’ultimo triennio, hanno conseguito un reddito medio annuo compreso tra i 2.100 e i 30.000 euro, ma non hanno usufruito – pur avendone diritto – del programma di assistenza sanitaria integrativa W-In assicurato dalla Casagit.
La novità consiste nella saggia decisione, per la presentazione della domanda, di mettere in soffitta il modulo di richiesta “Indennità una tantum 500 euro a sostegno del reddito dei giornalisti iscritti alla Gestione separata emergenza Covid-19”, pubblicato il 27 marzo scorso, utilizzando invece esclusivamente la modalità telematica (dal 8 al 14 giugno e dal 22 al 30 giugno 2020) accedendo all’area riservata iscritti Inpgi utilizzando le usuali credenziali di accesso ai dati personali in possesso degli iscritti.
Procedura suggerita, il 1° aprile scorso, da Giornalisti Italia ricordando che, meno di due mesi prima, i giornalisti italiani erano stati chiamati al voto per il rinnovo degli organi collegiali dell’Inpgi e che, pertanto, sono in possesso di password ancora attive.
Procedura telematica, inoltre, già in uso all’Istituto per la presentazione delle domande di disoccupazione e dettagliatamente illustrata, il 6 aprile scorso, dai componenti del Comitato amministratore Ezio Ercole e Orazio Raffa che avevano chiesto per quale motivo non fosse stata usata anche per la presentazione delle domande del Bonus di 600 euro previsto dal decreto “Cura Italia”.
Come ampiamente riferito da Giornalisti Italia, si tratta di circa 1,4 milioni di euro residuali dallo stanziamento previsto dalla convenzione Inpgi-Casagit riservata a quanti non hanno aderito al programma di assistenza sanitaria integrativa assicurato dalla Casagit, con rimborso della quota di iscrizione di 500 euro annui a carico della Gestione separata dell’Inpgi. A condizione, ovviamente, di “trovarsi in difficoltà economica in seguito alla riduzione del lavoro dovuta alle misure adottate dall’autorità competente con il diffondersi del Covid-19 e di aver subito nel periodo marzo-aprile-maggio 2020 una diminuzione del reddito da attività professionale pari ad almeno 33% rispetto a quello riferito al trimestre ottobre-novembre-dicembre 2019”.
Nella lettera, a firma del presidente Marina Macelloni, l’Inpgi spiega che «nell’ambito del pacchetto di provvedimenti introdotti dal Comitato Amministratore della Gestione separata dell’Istituto, è stata, in particolare, prevista l’erogazione di un assegno “una tantum”, dell’importo pari a 500 euro, in favore dei colleghi iscritti in via esclusiva alla Gestione separata dell’Istituto, non titolari di pensione, che presentino entrambi i seguenti requisiti:
a) pur rientrando nel perimetro dei possibili beneficiari, hanno scelto di non aderire al programma di assistenza sanitaria integrativa “W-IN” avviato in collaborazione con la Casagit;
b) hanno registrato, nel trimestre marzo-maggio 2020, un calo dei compensi professionali di almeno il 33% rispetto a quelli conseguiti nell’ultimo trimestre (ottobre – dicembre) del 2019».
«In considerazione di ciò, – è scritto ancora nella lettera – tenuto conto che rientri nel novero degli iscritti di cui alla lettera a), qualora tu sia nelle ulteriori condizioni indicate alla lettera b), potrai accedere – previa autodichiarazione circa la sussistenza delle stesse – all’indennità “una tantum” in questione.
La richiesta dovrà essere eseguita telematicamente, nei giorni dal 8 al 14 giugno 2020 e dal 22 al 30 giugno 2020, accedendo all’area riservata iscritti Inpgi (https://areaiscritti.inpgi.it/) utilizzando le usuali credenziali di accesso ai tuoi dati personali sul sito web dell’Istituto, ossia: il Codice Iscritto (o numero di matricola Inpgi) che è riportato in alto a sinistra della presente comunicazione) e la password, che è quella utilizzata normalmente per l’accesso ai tuoi dati personali sul sito web dell’Istituto. È quindi opportuno che già da ora tu verifichi di essere in possesso di tali credenziali. Nel caso in cui non fossi più in possesso della password, collegandoti al sito www.inpgi.it – nella sezione http://www.inpgi.it/?q=node/900 – troverai la procedura tramite la quale – inserendo i tuoi dati, unitamente ad una copia del tuo documento di identità valido – riceverai, sul tuo indirizzo di posta elettronica, la nuova password di accesso».
Infine, una doverosa precisazione non contenuta nella lettera. In quest’ultima, infatti, si parla di «un assegno “una tantum”, dell’importo pari a 500 euro»: in realtà, l’assegno sarà di 400 euro in considerazione del fatto che i 500 euro sono soggetti a ritenuta d’acconto Irpef del 20 percento. (giornalistitalia.it)
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