ROMA – I giudici amministrativi del Tar del Lazio (Mario Alberto di Nezza presidente, Pierluigi Tonnara estensore, Annalisa Tricarico referendario) hanno equiparato a tutti gli effetti la Figec Cisal alla Fnsi che, quindi, non può avere più l’esclusiva nell’Inpgi, né può essere più considerata il sindacato unico della categoria giornalistica.
Con la sentenza n. 20204 del 13 novembre, la Sezione Quinta Ter del Tar del Lazio ha riconosciuto alla Figec Cisal, assistita dall’avv. Umberto Ilardo, quanto rivendicato in occasione dell’approvazione del nuovo Statuto dell’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani da parte dei ministeri vigilanti (Lavoro e Previdenza Sociale ed Economia e Finanze). Statuto, predisposto dal commissario governativo Paolo Reboani, entrato in vigore il 1° febbraio 2024.
Le tesi sostenute dalla Figec Cisal sono state condivise, infatti, dall’Avvocatura Generale dello Stato per conto dei due ministeri vigilanti e fatte proprie dal Tar del Lazio.
«L’interpretazione manifestata in corso di giudizio – è scritto nella sentenza del Tar del Lazio – è da ritenersi già satisfattiva della domanda di giustizia proposta dagli odierni ricorrenti (la Figec Cisal rappresentata dal segretario generale Carlo Parisi e il giornalista Pierluigi Roesler Franz – n.d.r.) e non potrebbe essere successivamente disattesa dall’istituto (Inpgi – n.d.r.) e dai ministeri vigilanti se non a pena della violazione del principio di buonafede (specialmente sotto il profilo del divieto del venire contra factum proprium) e dei principi di legalità, certezza e buon andamento, quali presidi rispetto a interpretazioni “a sorpresa” e a comportamenti arbitrari dell’autorità».
Il Tar del Lazio, senza entrare nel merito dei due ricorsi, ha rimesso all’esclusiva competenza del tribunale civile tutte le altre questioni elettorali, compresi sia il voto elettronico interrotto per l’intera notte per quattro giorni consecutivi per molti colleghi residenti negli Usa o in altri Paesi, sia il voto dei numerosi giornalisti residenti all’estero ma iscritti – in violazione della legge n. 69 del 1963 – ad Ordini regionali diversi da quello del Lazio. Il Tar del Lazio ha, infine, compensato tra tutte le parti le spese del giudizio. (giornalistitalia.it)
Pierluigi Roesler Franz
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