TORINO – L’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani presenterà entro la fine del 2016, ai Ministeri del Lavoro e dell’Economia, la parte mancante dei provvedimenti di riforma del sistema previdenziale adottati dal Consiglio di Amministrazione con la delibera n. 24 del luglio 2015. Lo ha annunciato, oggi a Torino, la presidente dell’Inpgi, Marina Macelloni, intervenendo all’Assemblea dell’Associazione Stampa Subalpina. “Anche se – ha sottolineato – se lo facciamo prima è meglio per tutti”.
Nell’illustrare l’impegno del Consiglio d’amministrazione per la riforma, Macelloni ha detto che “dovrà essere improntata alla solidità prospettica dei conti, all’equità e alla solidarietà, tenendo conto che la crisi del settore editoriale è strutturale e questa situazione richiede di ridisegnare la previdenza della categoria”.
Marina Macelloni ha ricordato che, “nonostante il disavanzo di 111,9 milioni di euro nell’ultimo bilancio, la spesa per il welfare ammonta a 37 milioni: segno della nostra capacità di essere autonomi, dobbiamo esserne orgogliosi ed impegnarci a difenderla”.
Dunque, per la presidente dell’Inpgi “entro fine anno bisogna cominciare a dismettere la prima parte del patrimonio immobiliare, per cui a metà giugno saranno definite le relative linee guida”. Altro capitolo annunciato dalla Macelloni, quello della riforma dello Statuto che “nel lungo termine dovrà cambiare snellendo la governance e inserendo la norma della rappresentanza di genere”.
L’assemblea della Stampa Subalpina è servita a discutere le “Sfide importanti e decisive per la sopravvivenza della nostra professione”: riforma della previdenza, ricerca di un nuovo equilibrio economico per gli istituti di categoria, rinnovo del contratto, tutela dei più deboli. Temi al centro dell’attenzione del sindacato, che proprio in Piemonte deve confrontarsi con la più importante operazione economico-editoriale degli ultimi decenni.
Non solo.“ Sotto i nostri occhi – hanno ricordato il segretario ed il presidente dell’Assostampa, Stefano Tallia e Alessandra Comazzi – sta cambiando la professione e con essa i compiti di un sindacato chiamato a trovare risposte convincenti per le centinaia di colleghi che lavorano come freelance o precari all’interno e all’esterno delle redazioni. Da questo punto di vista l’impegno della Subalpina negli ultimi anni è stato crescente: dall’apertura di un tavolo di trattativa per riconoscimento dei diritti dei precari de «La Stampa», al potenziamento delle convenzioni, all’avvio del progetto che, tramite la partecipazione ai bandi europei, potrà permettere di creare nuove opportunità di lavoro”.
Tutto questo, naturalmente senza dimenticare la difesa degli occupati e l’esigenza di preservare indipendenza e qualità dell’informazione. “Sfide importanti e decisive – hanno sottolineato Tallia e Comazzi – per la sopravvivenza della nostra professione, come lo è la legge di riforma dell’editoria in discussione in questi giorni al Parlamento e che potrebbe portare a quel riordino del settore chiesto da molto tempo”. (giornalistitalia.it)