ROMA – Il Consiglio Generale, nella sua seduta odierna, ha approvato il bilancio di assestamento 2014 ed il bilancio di previsione 2015 dell’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti italiani.
“L’analisi del bilancio 2014 – ha commentato il Presidente dell’Inpgi, Andrea Camporese – ci consegna l’ennesima conferma del trend negativo che dura ormai da cinque anni. Dimensione e gravità della crisi del settore editoriale non consentono di intravedere inversioni di tendenza, è anzi evidente lo stratificarsi della crisi del sistema giornalismo. L’Inpgi, attraverso un lavoro costante su struttura e patrimonio, è riuscito a far fronte a tutte le passività emerse negli ultimi 5 anni, senza mai intaccare la riserva accantonata. La drastica diminuzione dei contributi in entrata unita al dirompente aumento dei costi di ammortizzazione sociale, descrivono un tessuto economico gravemente lesionato che necessita di ulteriori interventi urgenti. I positivi accordi raggiunti con le parti sociali (Fnsi e Fieg) anche in occasione dell’ultimo rinnovo contrattuale, hanno avuto rilevanza nella tenuta del sistema, ma risulta altrettanto evidente la necessità di interventi strutturali che riportino, in un arco di tempo ragionevole, il rapporto tra entrate contributive e uscite per prestazioni verso una posizione di pareggio. L’Ente mantiene centrale il compito di assistere gli iscritti attraverso le coperture massime possibili proprio nel pieno di una crisi senza precedenti, non potendo al contempo eludere l’obbligo di legge di mantenere una sostenibilità certificata sul lungo periodo. Ogni eventuale ulteriore intervento non potrà che essere ispirato ai principi di equità, anche intergenerazionale, di solidarietà, in particolare verso le fasce più deboli, e di analisi prospettica dell’evoluzione dei costi”.
Gli interventi messi in campo dalla Presidenza del Consiglio, attraverso il Fondo per l’Editoria, rappresentano una preziosa occasione di stimolo del mercato del lavoro. Gli importanti sgravi a favore delle aziende editoriali, che assumano giornalisti a tempo determinato o indeterminato, possono rappresentare uno snodo in grado di arrestare l’emorragia di iscritti.
Tra le scelte strategiche messe in campo dall’Istituto per fronteggiare il perdurare della crisi, di particolare importanza si sta confermando la costituzione del Fondo immobiliare chiuso “Inpgi – Giovanni Amendola” in cui si sta progressivamente trasferendo l’intero patrimonio immobiliare dell’Ente. Il vantaggio di tale operazione consiste nella rivalutazione degli immobili di proprietà dell’Istituto, che vengono iscritti a bilancio non più in base al loro valore storico d’acquisto fissato nel 1997 all’atto della privatizzazione, ma in virtù del loro attuale valore di mercato stimato da esperto indipendente in base alle norme di legge. I proventi derivanti da tale operazione – che si stimano in circa 97 milioni di euro per il solo anno in corso – uniti agli ottimi risultati della gestione mobiliare dei titoli – che si attestano in circa 8 milioni realizzati a bilancio, senza considerare la stima delle plusvalenze nette pari a 47 milioni – consentono di chiudere il bilancio di assestamento 2014 con un utile di 10 milioni di euro, nonostante il rapporto tra entrate per contributi ed uscite per prestazioni si chiuda con un disavanzo di circa 90 milioni.
Per quanto riguarda invece il bilancio della Gestione separata Inpgi, si registra la piena solidità del suo impianto economico e finanziario. L’andamento conferma i risultati emersi in occasione della stesura del bilancio tecnico attuariale elaborato come “stress test” nel 2011. La verifica della sostenibilità della gestione proiettata a 50 anni, da cui si evince un saldo previdenziale (contributi meno prestazioni) sempre positivo per tutto il cinquantennio di proiezione, viene ulteriormente validata.
Va inoltre segnalato che all’inizio del 2013 è stato approvato il nuovo Regolamento della Gestione Previdenziale Separata da parte dei Ministeri vigilanti, che ha visto l’introduzione di importanti interventi in favore degli iscritti, sia riguardo agli aspetti contributivi che previdenziali. Dall’analisi dei dati di bilancio, l’avanzo di gestione previsto per l’anno 2015 è pari a 44 milioni di euro, contro 43,2 milioni dell’assestamento 2014 e 43,8 milioni del consuntivo 2013, mentre il risultato della gestione previdenziale previsto è di 43,7 milioni, contro i 45,4 milioni dell’assestamento 2014 ed i 44,5 milioni del consuntivo 2013.
Si conferma, purtroppo, il trend negativo che dura da 5 anni. Bene l’Inpgi 2