ROMA – Il Consiglio Generale dell’Inpgi ha approvato con 47 voti a favore, 9 contrari e 3 astenuti il Bilancio consuntivo 2020 della Gestione Separata che, sebbene non raggiunga la cifra record del 2019 (76,9 milioni di euro), registra un avanzo di 26,1 milioni di euro.
La diminuzione si deve essenzialmente alla frenata dei contratti da collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.) e al calo dei redditi per tutte le tipologie di lavoratori che la crisi dovuta alla pandemia da Covid-19 ha determinato sull’intero mondo del lavoro e delle professioni. Rispetto al 2019 calano le entrate previdenziali (-7%) e si riduce l’avanzo della gestione previdenziale (-13,4%).
Il 2020 è stato, infatti, segnato dall’emergenza sanitaria, che ha portato il Governo ad adottare una serie di provvedimenti volti a contrastare e a contenere gli effetti negativi prodotti dalla pandemia al tessuto imprenditoriale, lavorativo e produttivo del Paese. Così come stabilito per la generalità dei lavoratori, anche per gli autonomi e per i professionisti iscritti agli Enti e alle Casse di previdenza privatizzate è stata prevista l’erogazione di un bonus – esente da imposizione fiscale – di 600 euro per i mesi di marzo e aprile e di 1000 euro per il mese di maggio. Nel corso del 2020 sono stati circa 10mila i giornalisti che hanno beneficiato del bonus.
L’Inpgi ha, inoltre, previsto la possibilità per i liberi professionisti di differire al 31 ottobre 2021 il pagamento del contributo minimo in acconto previsto per l’anno 2020 che scadeva il 31 luglio 2020. Prevista, inoltre, la facoltà di dilazionare fino a 12 rate mensili (e non solo 3 rate come
previsto), il versamento del saldo 2019 scaduto il 31 ottobre 2020.
Facoltà, questa, concessa agli iscritti con un reddito non superiore a 30mila euro nel periodo d’imposta 2019.
Disposta, inoltre, l’erogazione di un’indennità una tantum di 500 euro in favore dei giornalisti iscritti esclusivamente alla Gestione separata che non abbiano esercitato la facoltà di adesione al programma sperimentale triennale per la copertura dell’assistenza Casagit, che abbiano percepito nell’ultimo triennio un reddito medio annuo compreso tra 2.100 e 30.000 euro e che abbiano subito nei mesi marzo aprile e maggio 2020 una contrazione dei compensi rispetto al trimestre ottobre-dicembre 2019 di entità pari almeno ad un terzo (33%). Ed ancora: erogazione di una indennità per il congedo parentale per l’assistenza dei figli di età non superiore ai 14 anni; sospensione delle rate di prestito fino a un massimo di 12 mesi, senza interessi per gli iscritti con in corso un piano di rateizzo per il rimborso di un finanziamento erogato dalla Gestione separata; accesso agevolato all’erogazione dei prestiti per i richiedenti che abbiano conseguito nel 2018 un reddito annuo compreso tra 7.500 euro e 50.000 euro. Il “Decreto Sostegni” (DL 41/2021) ha, poi, incluso tra i beneficiari del contributo a fondo perduto anche i giornalisti titolari di partita Iva che esercitano l’attività in forma libero professionale, a condizione che l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2020 risulti inferiore almeno del 30% rispetto a quello del 2019.
L’Inpgi rimane, invece, in attesa dei decreti attuativi che dovranno definire le modalità di ulteriori rinvii dei versamenti contributivi.
Nelle prossime settimane il Comitato amministratore (Ezio Ercole, Orazio Raffa, Nicola Chiarini, Stefania Dimitrio, Massimo Marciano), che ha espresso all’unanimità parere favorevole al bilancio, si riunirà per decidere eventuali nuove misure di sostegno al reddito dei lavoratori autonomi colpiti dalla crisi legata alla pandemia.
Gli iscritti all’Inpgi 2 sono in costante aumento: oggi sono 44.921 (di cui 27.568 pubblicisti e 17.353 professionisti). Gli iscritti a entrambe le gestioni sono diventati ormai 20.351.
I numeri della Gestione Separata si presentano positivi anche per il 2020 anche se il bilancio mostra per la prima volta l’impatto della crisi. Rispetto al 2019 infatti calano le entrate previdenziali (- 7%) e si riduce l’avanzo della gestione previdenziale (-13,4%). La diminuzione si deve essenzialmente alla frenata dei contratti da co.co.co. e al calo dei redditi per tutte le tipologie di lavoratori.
L’avanzo economico di gestione per l’esercizio 2020 è risultato quindi pari a 26,1 milioni di euro, in diminuzione rispetto a quello registrato nell’anno precedente (76,9 milioni nel 2019). Nel 2016 era stato di 47milioni 523mila euro, nel 2017 di 48milioni 378mila euro e nel 2018 di 30milioni 629mila euro.
La composizione degli iscritti è così rappresentata: per i libero professionisti, alla data di chiusura di bilancio risultano iscritti, con obbligo di comunicazione reddituale, 20.698 giornalisti (anno precedente 19.775 iscritti). Il reddito medio pro-capite risulta pari ad euro 15.617 (anno precedente euro 15.754), mentre la massa retributiva imponibile, ai fini del contributo soggettivo, è risultata pari a 178,335 milioni rispetto ai 183,862 milioni dell‘anno precedente.
Per quanto riguarda, invece, le Collaborazioni coordinate e continuative, nel corso dell’anno in esame i rapporti di co.co.co. registrati hanno riguardato 6.875 giornalisti, (anno precedente 7.071). Il reddito medio pro-capite annuo è risultato pari ad euro 8.895 (anno precedente euro 8.604) mentre la massa retributiva lorda è risultata pari a 55,476 milioni rispetto ai 60,663 milioni del 2019.
La Gestione Previdenziale ha registrato un avanzo pari a 39,6 milioni, rispetto a all’avanzo registrato nell’anno precedente pari a 45,7 milioni.
In particolare i ricavi della Gestione Previdenziale e assistenziale sono stati pari a 49,7 milioni in flessione del -7,02% rispetto all’anno precedente, e sono stati influenzati dalla diminuzione della contribuzione da lavoro libero professionale risultata pari a 29 milioni, (- 4,02%) e dalla contribuzione da collaborazioni coordinate e continuative è risultata pari a 16,2 milioni ( – 7,59%) rispetto all’anno precedente.
I ricavi per sanzioni ed interessi ammontano complessivamente a 1,3 milioni in diminuzione (-47,23%) rispetto all’anno precedente.
I costi della Gestione Previdenziale risultano complessivamente pari a 10,1 milioni, in aumento di 2,4 milioni rispetto al 2019.
Si evidenzia che la spesa per Pensioni IVS è risultata pari a 3,4 milioni, in aumento per 0,4 milioni (+ 14,08%), rispetto al 2019. L’incremento percentuale risulta del tutto relativo rispetto all’esiguità delle prestazioni pagate in virtù della costituzione della gestione risalente al 1996.
L’avanzo della Gestione Patrimoniale, pari a 1,3 milioni, risulta in diminuzione per 37,6 milioni rispetto al precedente esercizio, quale effetto principale della riduzione dei ricavi rilevati nell’anno precedente a seguito delle operazioni straordinarie di apporto alla Sicav. Inoltre, per l’esercizio in esame, c’è stata la volontà di non procedere ad operazioni di vendita con realizzo di utili soggetti a tassazione e conseguente mantenimento delle plusvalenze implicite non realizzate nel comparto dell’attivo circolante.
I Costi di Struttura sono stati pari a 10,4 milioni, in discreto incremento di 5,6 milioni rispetto all’esercizio precedente a seguito dei maggiori costi indiretti riaddebitati dalla Gestione Sostitutiva dell’Ago, così come stabilito dalla nuova procedura messa in atto dell’esercizio 2020. Dopo la destinazione dell’avanzo di gestione pari a 26,118 milioni, il patrimonio netto ammonta a 735,909 milioni di euro, sufficienti a soddisfare ampiamente le annualità di riserva previste dalla legge. (giornalistitalia.it)