ROMA – Il risultato economico dell’assestamento al Bilancio di previsione 2019 dell’Inpgi registra una crescita del 40,98% (21milioni 469mila 700 euro) rispetto a quanto preventivato per effetto dell’aumento del risultato della gestione patrimoniale, ma la gestione previdenziale viene stimata con un saldo negativo di 188 milioni 830 mila 400 euro che inducono ad ipotizzare un saldo negativo di 192milioni 660mila 800 euro nel 2020.
Una situazione che il Consiglio Generale dell’Istituto Nazionale dei Giornalisti Italiani, riunito oggi a Roma, ha ratificato approvando le delibere del Consiglio di amministrazione relative ai bilanci di assestamento e di previsione delle Gestioni principale e separata.
A votare a favore è stata sia la maggioranza di Controcorrente e Stampa Libera e Indipendente, che l’opposizione di Punto e a capo che già in Consiglio di amministrazione aveva dato il disco verde all’approvazione all’unanimità con Carlo Chianura e Paola Cascella. Astenuto Cristiano Fantauzzi, ha invece votato contro l’area dell’opposizione rappresentata da Nicola Borzi, Fabio Morabito, Elena Polidori, Luigi Ronsisvalle e Daniela Stigliano.
Una situazione che ha, tra l’altro, evidenziato l’ulteriore consistenza del patrimonio della Gestione separata (524 milioni di euro) rispetto a quello della gestione principale (360 milioni).
Disavanzo, ha osservato il Collegio sindacale presieduto da Vito Branca, che sarà interamente coperto dalla riserva tecnica. Lo stesso Collegio ha, inoltre, sottolineato che “la legge 58/2019 prevede a far tempo dal 2023 e fino all’anno 2031 ed oltre incrementi dei soggetti attivi ex lege, segnala l’esigenza che l’organo di gestione dell’Ente contribuisca con fattive proposte alla copertura delle criticità con particolare riferimento agli esercizi 2020, 2021 e 2022 non coperte dagli incrementi di ricavi connessi all’aumento della popolazione attiva, al fine di garantire l’equilibrio economico patrimoniale”.
Sull’argomento, mentre Marina Macelloni ha annunciato l’avvenuta “sospensione dei prestiti per garantire liquidità all’istituto”, Carlo Parisi ha sottolineato l’importanza delle delibere approvate, il 17 ottobre scorso, dalla Commissione Contributi e Vigilanza da lui presieduta, finalizzate non solo ad abbassare il contenzioso e garantire liquidità all’istituto, ma a garantire il riconoscimento immediato dei diritti dei giornalisti accertati attraverso l’azione ispettiva, ovvero il giusto inquadramento professionale di lavoratori dipendenti a coloro i quali sono stati, invece, erroneamente contrattualizzati o costretti a subire la mortificazione dei contratti atipici. “È, dunque, in questa direzione – ha incalzato Parisi – che vanno inquadrate le mie proposte che si sono concretizzate con le proposte di introduzione di un regime di definizione agevolata delle inadempienze contributive e dei crediti contributivi pregressi e la riscossione dei crediti contributivi mediante l’iscrizione al ruolo”.
Nell’illustrare i numeri dei bilanci di assestamento 2019 e preventivo 2020, il presidente dell’Inpgi, Marina Macelloni ha evidenziato che gli stessi “confermano gli andamenti che abbiamo visto negli anni scorsi con un’ulteriore perdita, nel primo semestre di quest’anno, di 400 posti di lavoro. Questa dinamica, ormai riconosciuta da tutti gli attori del sistema, ci ha portato ad ottenere, nel giugno scorso, la legge che ci consentirà di ampliare la nostra platea. Certo, il percorso va completato ma la soluzione da noi prospettata con forza e discussa nel corso di oltre un anno di incontri con i ministeri e con tutti gli interlocutori istituzionali, è diventata legge dello Stato”.
“Dal 2023 – afferma la Macelloni – la nostra platea di iscritti potrà essere allargata ad altre figure professionali che svolgono attività affini e in molti casi sovrapposte alla nostra.
Si tratta di un risultato ottenuto in un momento particolarmente difficile sia per la drammatica crisi del settore dell’editoria, sia per un clima politico non particolarmente favorevole alla nostra categoria. Non ci siamo riusciti per caso o per fortuna. Ci siamo riusciti, con grande fatica, grazie a un lavoro di grande spessore tecnico e culturale che l’intero Consiglio di amministrazione, insieme alle parti sociali, può rivendicare con orgoglio. E ci siamo riusciti perché non abbiamo chiesto soluzioni a spese della fiscalità generale ma abbiamo portato un progetto moderno di riconoscimento del mondo del lavoro che cambia e delle modalità per intercettarlo”.
Tra gli interventi effettuati, il presidente dell’Inpgi ha ricordato “la riforma che consente già oggi di calmierare la spesa pensionistica; il contributo di solidarietà per il quale ringrazio i colleghi pensionati che hanno capito lo spirito di equità tra generazioni alla base del provvedimento; la definizione di un regolamento investimenti che è diventato modello per le altre casse e la costituzione della Sicav che porta maggiore efficienza alla gestione del patrimonio; la vendita di parte del patrimonio immobiliare sia pure in un momento complicato soprattutto per il mercato immobiliare romano; il nuovo regolamento della gestione separata, appena approvato, che consentirà migliori prestazioni e maggiori tutele ai giornalisti autonomi. Su tutto una gestione amministrativa corretta che ha permesso di tenere sempre sotto controllo le spese”.
“Il lavoro – ha ricordato Macelloni – non si conclude qui: la norma ci impone entro il 30 giugno prossimo una riflessione su ulteriori misure di contenimento della spesa e di aumento delle entrate e il Consiglio di amministrazione a questo sta lavorando”.
L’andamento della contribuzione obbligatoria – che costituisce la componente che maggiormente risente degli effetti depressivi della crisi economica del settore – registra nell’assestamento 2019 entrate contributive pari a circa 368,3 milioni di euro, in calo di 1,4 milioni pari allo 0,37% di quanto preventivato. Per quanto riguarda la contribuzione corrente Ivs, questa sarà nel 2019 pari a 332 milioni di euro, in linea con quanto preventivato.
Il ricavo totale assestato – comprensivo di tutte le voci del conto economico – per il 2019, della gestione previdenziale e assistenziale nel suo complesso, ammonta a 390,3 milioni di euro, rispetto a 392,6 milioni del preventivo. Rispetto agli importi inizialmente preventivati, l’assestamento continua a registrare una lieve flessione della contribuzione obbligatoria per il perdurare calo occupazionale.
Contrazione a cui si aggiunge l’aumento della spesa pensionistica. I titolari di nuovi trattamenti di pensione, a settembre 2019 ammontano a 270 unità (173 diretti – 97 superstiti); il numero dei trattamenti pensionistici diretti è pari a 7.279 (+0,6%), mentre i trattamenti ai superstiti sono pari a 2.352. La spesa per pensioni Ivs è pari, quindi, a 536,9 milioni di euro, con un decremento riferito al preventivo 2019 dell’1,51% (pari a -8,2 milioni). Il costo delle pensioni Ivs, tuttavia, se confrontato con il consuntivo 2018 registra un aumento di 9,2 milioni pari all’1,74%. Il costo totale assestato – comprensivo di tutti i costi – per il 2019, della gestione previdenziale e assistenziale nel suo complesso è pari a 559,4 milioni di euro, in diminuzione (-2,07%) rispetto a quanto indicato nel preventivo.
I dati appena esposti portano nel 2019 l’indice di misurazione del rapporto tra il totale della spesa per prestazioni e le entrate contributive complessive a quota 143,34% rispetto a 136,20% del bilancio consuntivo 2018. Il rapporto invece tra le uscite per prestazioni Ivs correnti e le entrate contributive Ivs correnti, nel 2019 è pari a 161,72% rispetto al 154,63% del 2018.
Cosa aspettarsi per il 2020? L’Inpgi preventiva entrate contributive correnti per 362,9 milioni di euro, in crescita (+ 0,30%) per +1,1 milioni rispetto al dato assestato per il 2019. Per quanto riguarda, invece, le entrate contributive correnti a titolo di sola Ivs, si prevede che le stesse saranno pari a 332 milioni di euro; si conferma, così, il dato dell’assestamento. Tuttavia le entrate della gestione previdenziale e assistenziale nel suo complesso per il 2020 registrano una diminuzione di 5,8 milioni (-1,47%), rispetto all’assestamento 2019 a seguito della cessazione degli effetti del contributo straordinario di solidarietà sulle pensioni introdotte con l’ultima riforma previdenziale.
“Le variabili che hanno determinato le stime contributive, derivano – sono parole della Macelloni – dalla dinamica salariale, dall’aumento dei minimi di legge applicabili alle figure di collaboratore e corrispondente previste nel contratto nazionale di lavoro giornalistico Fnsi-Fieg e dall’eventuale rinnovo dello giornalistico”. Tuttavia, anche nel 2020 detti effetti potranno essere neutralizzati dalla riduzione dei rapporti di lavoro in essere e dalla contrazione della massa retributiva imponibile, nonché dell’aumento della fascia di retribuzione esente dal contributo Ivs aggiuntivo dell’1%.
Per quanto riguarda la contribuzione relativa agli anni precedenti – derivante principalmente dall’attività ispettiva e dal recupero amministrativo – si stima un volume di accertato pari a 6,5 milioni di euro, in linea con il dato assestato per il 2019.
Sul fronte della spesa pensionistica per Ivs, per il 2020 la previsione è stimata in 551,8 milioni di euro, con un incremento, rispetto all’assestamento 2019 del 2,78% (+ 14,9 milioni).
Tale incremento è stato determinato considerando: la perequazione delle pensioni a regime, l’incremento numerico previsto dai nuovi trattamenti ed infine il rientro a carico dell’Inpgi degli oneri dei prepensionamenti ex articolo 37 della Legge 416/81.
L’analisi della voce di spesa per ammortizzatori sociali – opportuna in un periodo fortemente interessato da questi fenomeni – ci consegna uno scenario in cui la stima dei costi sostenuti per l’assestamento 2019 è pari a 13,4 milioni, in diminuzione (- 3,2 milioni) rispetto al preventivo. Questo il dettaglio:
– la spesa per i trattamenti di disoccupazione è pari a 8,2 milioni, rispetto agli 11 milioni preventivati;
– la spesa per i contratti di solidarietà è pari a 3,4 milioni, rispetto ai 3,5 milioni preventivati;
– la spesa per la cigs è pari a 1,7 milioni, rispetto ai 2 milioni preventivati;
– la spesa per la mobilità è pari a 0,03 milioni rispetto a 0,1 milioni preventivati.
Nel bilancio di assestamento 2019 si registra, pertanto, un risultato della gestione previdenziale e assistenziale in negativo per circa 169,1 milioni di euro (derivante dai 390,3 milioni di ricavi a fronte dei 559,4 milioni di uscite) che sale a circa 188,8 milioni nel bilancio di previsione 2020 (dove troviamo circa 384,5 milioni di ricavi e 573,3 milioni di costi).
Il risultato contabile della gestione patrimoniale previsto per il 2020 è pari a 20,5 milioni, in diminuzione di -25,6 milioni (-55,51%) rispetto all’assestato, a seguito dei proventi registrati nel 2019 in occasione della riqualificazione del portafoglio mobiliare attraverso la costituita Sicav.
Nel dettaglio infatti – per la gestione mobiliare – i proventi stimati per il 2020 sono pari a 17 milioni contro i 46,1 milioni dell’assestamento 2019. I proventi immobiliari registrano un lieve aumento di stima di 0,4 milioni per effetto delle plusvalenze stimate relative al completamento dell’apporto degli immobili di proprietà dell’Istituto al Fondo immobiliare “Inpgi – Giovanni Amendola”.
Per il 2019 si rileva un assestamento del costo per il personale pari a circa 16,6 milioni di euro, in diminuzione del 3,07% rispetto a quanto preventivato. Costi che tuttavia scendono a 11,6 milioni grazie ai recuperi da attività gestite dall’Inpgi per conto terzi, pari a 5 milioni di euro. Somme che provengono, in gran parte, dai riaccrediti in favore della Gestione principale quale quota dei costi del personale indiretto impiegato in favore della Gestione separata, nonché dai rimborsi per le attività dei servizi amministrativi e di portierato gestiti per conto del Fondo immobiliare “Inpgi – Giovanni Amendola”.
Per quanto riguarda il 2020, a giudizio della Macelloni “è prevedibile un costo del personale pari a 17 milioni di euro, con un aumento del 2,15%, per effetto del probabile rinnovo del contratto di lavoro scaduto il 31 dicembre 2018 e per effetto degli eventuali interventi di incentivazione all’esodo”. (giornalistitalia.it)
IL VOTO IN CONSIGLIO GENERALE
1) Gestione Sostitutiva dell’Ago: ratifica della delibera con la quale il Consiglio di amministrazione ha approvato il bilancio di assestamento dell’esercizio 2019.
Favorevoli 53 Contrari 5 Astenuti 1
APPROVATO
2) Gestione Sostitutiva dell’Ago: ratifica della delibera con la quale il Consiglio di amministrazione ha approvato la rideterminazione del piano di impiego dei fondi 2019 e la destinazione delle somme disponibili con i relativi criteri di individuazione e ripartizione del rischio.
Favorevoli 52 Contrari 5 Astenuti 1
APPROVATO
3) Gestione Sostitutiva dell’Ago: ratifica della delibera con la quale il Consiglio di amministrazione ha approvato il bilancio di previsione dell’esercizio 2020.
Favorevoli 53 Contrari 5 Astenuti 1
APPROVATO
4) Gestione Sostitutiva dell’Ago: ratifica della delibera con la quale il Consiglio di amministrazione ha approvato la rideterminazione del piano di impiego dei fondi 2020 e la destinazione delle somme disponibili con i relativi criteri di individuazione e ripartizione del rischio.
Favorevoli 52 Contrari 5 Astenuti 1
APPROVATO
5) Gestione Separata: ratifica della delibera con la quale il Consiglio di amministrazione ha approvato il bilancio di assestamento dell’esercizio 2019.
APPROVATO con 2 astenuti
6) Gestione Separata: ratifica della delibera con la quale il Consiglio di amministrazione ha approvato la rideterminazione del piano di impiego dei fondi 2019 e la destinazione delle somme disponibili con i relativi criteri di individuazione e ripartizione del rischio.
APPPROVATO con 2 astenuti
7) Gestione Separata: ratifica della delibera con la quale il Consiglio di amministrazione ha approvato il bilancio di previsione dell’esercizio 2020.
APPROVATO con 2 astenuti
8) Gestione Separata: ratifica della delibera con la quale il Consiglio di amministrazione ha approvato la rideterminazione del piano di impiego dei fondi 2020 e la destinazione delle somme disponibili con i relativi criteri di individuazione e ripartizione del rischio.
APPROVATO con 3 astenuti