ROMA – Attendono ancora di essere rimborsati i circa 100 giornalisti che si sono infortunati nel periodo immediatamente precedente il 1° luglio 2022, data di chiusura della Gestione Principale dell’Inpgi, l’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani per effetto della legge finanziaria del governo Draghi n. 234 del 2021 (da allora è rimasto, invece, in vita l’Inpgi ex Gestione Separata per il lavoro autonomo o Inpgi 2).
Da allora i contributi previdenziali sugli stipendi dei giornalisti lavoratori dipendenti vengono versati all’Inps, ente che provvede poi al pagamento delle relative pensioni. L’Inpgi deteneva, infatti, anche un fondo per gli incidenti che accadessero ai giornalisti fuori o dentro il luogo di lavoro, compresi anche l’ictus e l’infarto da miocardio e il fondo aveva una dotazione di 17 milioni di euro che, con la chiusura dell’Istituto, è stata presa in consegna dall’Inps.
Da allora, i giornalisti vittime di incidenti a ridosso della data di chiusura dell’Inpgi 1, pur avendo presentato tutta la documentazione richiesta, non hanno più avuto notizie dei rimborsi che spettavano loro. Si sono visti rimbalzare di ufficio in ufficio e sono passati, per alcuni, anche più di due anni dall’incidente.
Si tratta di cronisti spesso vittime di infortuni gravi che quindi contavano su quei rimborsi per pagare ortopedici, fisioterapie, riabilitazioni e interventi chirurgici. Le ultime notizie dicono che le visite per quantificare i rimborsi e i rimborsi stessi li dovrebbe effettuare l’Inail, ma l’Istituto nega di voler essere coinvolto in questa partita perché non previsto dalla legge n. 234 del 2021. Partita che rischia di rimanere ancora aperta chissà per quanto.
I giornalisti, dal canto loro, minacciano di rivolgersi al Ministero del Lavoro e alla Corte dei Conti lamentando l’ingiustificato comportamento dell’Inps che si è di fatto appropriato da circa un anno e mezzo dei 17 milioni di euro del fondo già accantonato dall’Inpgi senza provvedere a liquidare gli indennizzi a favore dei circa 100 giornalisti infortunati prima del 1 luglio 2022.
Non si escludono nei confronti dell’Inps anche cause civili di risarcimento danni per appropriazione indebita. Nel frattempo, a quanto si è appreso, l’Inail ha, invece, già iniziato a corrispondere i primi indennizzi relativi agli infortuni sul lavoro e/o extra professionali riportati dai giornalisti contrattualizzati nel periodo compreso tra il 1° luglio 2022 e il 31 dicembre 2023, come prevedeva l’art. 38 del Ccnlg Fieg-Fnsi.
Al momento resta anche un’incognita sull’eventuale futura copertura assicurativa degli infortuni extraprofessionali riportati dai giornalisti di tutta Italia a partire dal 1° gennaio 2024 perché da tale data l’Inail garantirà solo il risarcimento degli infortuni sul lavoro. (ansa).