ROMA – La domanda, nell’imminenza del cambio, è sempre la stessa: bisogna spostare le lancette avanti o indietro? Il cambio, naturalmente, è quello dell’ora: da stanotte dovremo dire addio all’ora legale, introdotta lo scorso marzo per favorire il risparmio energetico grazie alle ore di luce estive.
Conto alla rovescia, dunque, per lo spostamento delle lancette un’ora indietro: alle 3 di questa notte dovremo impostare il nostro orologio alle 2.
Torna, quindi, l’ora solare che, sebbene ci consentirà di dormire 60 minuti in più, ridurrà le ore di luce del giorno, “anticipando” il tramonto. È l’inverno, bellezza.
L’ora legale in Italia
Nasce come misura di guerra nel 1916, rimanendo in uso fino al 1920. Durante la seconda guerra mondiale viene abolita e reintrodotta diverse volte, viene stabilita definitivamente per legge solo nel 1965 e dall’anno successivo è un appuntamento fisso di ogni anno, anche se fino al 1980 dura solo 4 mesi. La sua durata è stata prolungata infine di qualche altra settimana nel 1996.
Il passaggio tra ora legale ed ora solare è legato a questioni che riguardano il risparmio energetico, pur andando ad incidere su quasi tutte le abitudini dei cittadini.
La storia dell’ora legale
Era il 1784 quando Benjamin Franklin pubblicò sul quotidiano francese Journal de Paris un’idea fondata sul concetto di risparmio energetico. Passò, però, più di un secolo prima che, nel 1907, il progetto di Franklin venne ripreso da un costruttore inglese, William Willet. Questa volta la nuova proposta trovò più consensi dovuti alla situazione di grandi ristrettezze economiche che la guerra procurò da lì a breve e allora nel 1916 la Camera dei Lord inglese diede il via libera per quello che poi sarebbe diventato il cambio ora legale (all’inizio lo spostamento in avanti delle lancette avvenne in estate).
Nei paesi dell’Unione europea e in Svizzera, l’ora legale inizia l’ultima domenica di marzo e termina l’ultima domenica di ottobre.