L’accusa: “Istigazione al suicidio”. Il Governo lo difende: “Attacco alla libertà di stampa”

India: arrestato il giornalista Arnab Goswani

Arnab Goswani

NEW DELHI (India) – Arnab Goswani, uno dei giornalisti e anchorman indiani più noti e controversi del paese, è stato arrestato dalla Polizia dello Stato del Maharasthra. Il fermo è stato trasmesso in diretta dalla rete televisiva Republic Tv, di cui Goswani è co-fondatore.
Secondo i media indiani, il giornalista è accusato di istigazione al suicidio nei confronti dell’architetto Anvay Naik e della madre, che si tolsero la vita nel 2018. La moglie di Naik sostiene che l’architetto, prima di togliersi la vita, avrebbe lasciato una nota in cui accusava Goswani e altri due esponenti di Republic TV di non avergli pagato un compenso di 54 milioni di rupie (oltre 700mila euro), per un progetto commissionato dalla rete.

Anvay Naik e la lettera in cui spiega i motivi del  suicidio

Goswani, noto per lo stile aggressivo con cui conduce i suoi talk show, è un fervente sostenitore del premier Modi e del suo governo; recentemente, oltre ad avere condotto una campagna per accusare gli inquirenti di Mumbai di non avere approfondito le cause della morte dell’attore Sushant Singh Rajput, ha criticato il governo del Maharashtra, retto da una coalizione che si oppone al governo centrale.
Republic TV nega le accuse e sostiene che l’arresto sia un attacco alla libertà di stampa, affiancata dalla principale organizzazione dei giornalisti indiani, la Editors Guild of India, che si è dichiarata “sotto choc” per l’accaduto.
Reazioni decise anche da parte di molti esponenti del governo di Delhi: Amit Shah, titolare degli Interni, ha definito l’accaduto “un uso distorto e arrogante del potere da parte dello stato locale”; S. Jaishankar, ministro agli Esteri ha twittato: “questo gesto è un attacco alla libertà di stampa”; Prakash Javadekar, ministro all’Informazione, ha aggiunto: “non è il modo di trattare il giornalismo”. (ansa)

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