REGGIO CALABRIA – Sono tre gli episodi sui quali la Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria sta indagando in relazione agli inchini ai boss che sarebbero stati fatti durante le processioni religiose. Le informative dei carabinieri sono nelle mani del procuratore Federico Cafiero de Raho.
A quella di Oppido Mamertina si sono, infatti, aggiunte la processione della Madonna delle Grazie nel Comune di San Procopio, con un sospetto “inchino” della statua del patrono del paese davanti alla casa del boss Nicola Alvaro, 82 anni, e la processione di San Biagio a Scido. Le indagini dovranno chiarire se i sospetti sono fondati.
“La gente non ci fa più caso perché si è sempre fatto così ma deve capire che ora non si fa più così”, ha commentato con l’Adnkronos il procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho. “E’ evidente che si tratta di un’occupazione del territorio da parte delle cosche – spiega de Raho – al punto da occupare anche la libertà degli individui e violare i più elementari principi”.
Il procuratore ha, quindi, ringraziato “giornali e televisioni che hanno fatto venire a galla queste storie che non hanno nulla a che fare con la legalità e la religione”.
Il procuratore di Reggio Calabria, Cafiero de Raho, conferma: aperte tre inchieste