CUNEO – È finito in manette per bancarotta fraudolenta e false comunicazioni l’editore Guido Veneziani, 52 anni, balzato di recente agli onori delle cronache per aver preso parte, in una fase iniziale, al rilancio dell’Unità. Progetto da cui si ritirò una volta indagato.
Sono state le fiamme gialle di Cuneo ad arrestare Veneziani nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Asti per il fallimento della Roto Alba, storica stamperia di Alba, in provincia di Cuneo.
Veneziani, ex amministratore delegato del gruppo Gve (Guido Veneziani editore), è stato portato nel carcere di Asti, con l’accusa, secondo la Guardia di Finanza, di aver distratto da Roto Alba – rilevata nel 2012 – ben 15 milioni di euro.
Insieme a Veneziani, ritenuto il principale artefice della rovina della storica stamperia piemontese, sono finiti in manette anche i fratelli Patrizia e Gianmaria Basile, per i quali, però, il pm di Asti Laura Deodato ha disposto gli arresti domiciliari.
In pratica, gli investigatori ritengono che Roto Alba sia fallita per un disegno messo in atto dai tre arrestati che l’hanno spremuta, spostando gli utili per salvare altre imprese del gruppo editoriale di Veneziani. Sul campo, manco a dirlo, restano decine di lavoratori.
Dal rilancio dell’Unità al fallimento ad hoc della Roto Alba: bancarotta fraudolenta