ROMA – Archiviazione o riapertura dell’inchiesta: sarà il Gip del Tribunale di Roma, venerdì 8 giugno, a decidere se deve continuare o meno la caccia ai killer della giornalista del Tg3 Ilaria Alpi e dell’operatore Miran Hrovatin, assassinati a Mogadiscio, in Somalia, il 20 marzo del 1994.
Un anno fa, proprio nel giorno che avrebbe dovuto sancire l’archiviazione, in procura erano arrivati documenti inediti, risalenti al 2012: se verranno ritenuti sufficienti, rinascerà la speranza di risolvere uno dei tanti misteri italiani.
Come riferito il 26 aprile scorso da Giornalisti Italia, due somali intercettati dalla guardia di finanza durante una inchiesta della polizia tributaria di Firenze hanno, infatti, affermato “L’hanno uccisa gli italiani”. Lo ha rivelato il programma di Rai3 “Chi l’ha visto?” ed in base a queste intercettazioni la Procura di Roma potrebbe riaprire il caso.
In un documento del 2012, trasmesso dal programma, si leggono le conversazioni di due somali che parlano di soldi arrivati dalla Somalia e da destinare all’avvocato difensore di Hashi Omar Hassan, il giovane arrestato e condannato ingiustamente per l’omicidio della giornalista del Tg3.
Questo è il contenuto del dialogo riportato da “Chi l’ha visto?”: “Che cosa è successo a questo uomo che è in carcere?”; “Ti ricordi la giornalista che avevano ucciso al paese e si chiamava Ilaria Alpi? Lui è il ragazzo che hanno detto che l’ha uccisa ed è ancora dentro il carcere, se anche sanno chi l’ha uccisa, l’hanno uccisa gli italiani stessi, poi lui lo hanno portato qui per testimoniare ed invece hanno condannato lui”.
La procura di Firenze ha chiesto la trasmissione delle intercettazioni a quella di Roma nel dicembre del 2012, quando Hassan era in carcere. Ma, a quanto risulta a “Chi l’ha visto?”, i documenti sono stati protocollati solo nel gennaio del 2018, impiegando ben 5 anni per percorrere una distanza di appena 300 chilometri. (giornalistitalia.it)
L’8 giugno sapremo se continueranno a cercare i killer della giornalista e di Hrovatin