ROMA – “Non capita spesso che il Tar del Lazio assuma una decisione in procedura d’urgenza in agosto. Forse in questo confidavano quanti, al Dipartimento editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri, hanno tentato per l’ennesima volta di non riconoscere a Il Velino/Agv il diritto al rinnovo del contratto per la fornitura dei servizi giornalistici di agenzia allo Stato italiano. Invece non è andata così”.
L’agenzia di stampa esulta annunciando che, “per la quinta volta, la Giustizia amministrativa ha ritenuto fondate le nostre ragioni per come esposte da una caparbia, motivata e inappuntabile attività giuridica messa in campo dal prof. Federico Tedeschini e dall’avv. Gianmaria Covino”.
È dell’8 agosto, infatti, la decisione della Prima sezione del Tar del Lazio con la quale si “accoglie la domanda cautelare urgente, e per l’effetto sospende l’efficacia dei provvedimenti impugnati con atto di motivi aggiunti”.
“In soldoni – commenta l’agenzia di stampa – viene imposto al Dipartimento per l’Editoria e direttamente al sottosegretario, Luca Lotti, che ne ha la responsabilità diretta per delega del Presidente del Consiglio dei Ministri, di firmare i contratti relativi al primo ed al secondo semestre 2016, così come del resto è stato fatto con le altre agenzie”.
“Una telenovela – la definisce Il Velino/Agv – lunga ormai quasi due anni, quella che vede impegnato il Dipartimento per l’Editoria contro questa testata. Sembrava che gli ultimi incontri tenutisi a Palazzo Chigi con il responsabile della struttura a ciò delegato dal sottosegretario Luca Lotti, avessero definitivamente chiuso un contenzioso inspiegato ed inspiegabile”, invece…
L’editore Luca Simoni, accompagnato dal direttore editoriale Paolo Pollichieni, in tali incontri aveva operato in modo da “agevolare una intesa rinunciando anche a diritti pregressi. Invece qualcuno – denuncia Il Velino/Agv – ha ritenuto di persistere sulla strada maestra… del torto. Prima ha provato cambiando in corso di gara le regole del gioco, rimediando sonore sconfitte davanti al Consiglio di Stato e vedendosi costretto a rimettere in gara chi era stato illecitamente escluso (a proposito chi pagherà per il danno erariale e per i danni civili provocati da una tale dissennata persecuzione?). Adesso inventandosi una revoca dei contratti, ob torto collo firmati, sulla supposta infedele autocertificazione fornita dall’editore, in ossequio alle norme appena introdotte dal nuovo codice degli appalti. Risultato: un contenzioso e una nuova solenne bocciatura dell’operato dei funzionari e dei dirigenti del Dipartimento editoria ad opera del Tar”.
L’agenzia di stampa spiega, tra l’altro, che “per non dar corso ai contratti firmati, il Dipartimento si è spinto fino al sostenere che quei contratti erano da annullare: l’Editore del Velino ha attestato falsamente di avere regolarmente pagato, tasse, tributi, trattenute fiscali e quant’altro gli era prescritto”. E ancora: “A sostegno di questa «infedeltà» si pone una striminzita segnalazione dell’Agenzia delle Entrate che sostiene, a fronte di bilanci per circa tre milioni di euro, l’esistenza di una cartella non pagata di circa 120mila euro. L’Agenzia delle Entrate – spiega Il Velino/Agv – segnala, invece, che esiste una cartella, contestata dall’Editore, per circa 126mila euro. Non spiega, però, che non trattasi di «imposte e tasse», bensì di interessi e multe per ritardato pagamento che l’Editore non oggi ma già all’epoca (2013) ha contestato e sulle quali, in ogni caso, mai è intervenuto alcun «definitivo accertamento» restando pendente il contenzioso. Ciò non di meno, come capita spesso agli italiani vessati, si preferisce pagare anche avendo ragione, con riserva di riavere il maltolto all’esito del contenzioso instaurato davanti alla competente Commissione Tributaria”.
“Aver avuto, per la quinta volta, il riconoscimento delle nostre ragioni – prosegue Il Velino/Agv – e, per contro, delle iniquità patite, non modifica tuttavia la posizione sempre assunta dall’Editore che resta di apertura ad ogni indicazione del Dipartimento che vada in direzione di una più qualificata e completa offerta informativa. Parimenti si riserva ogni ulteriore iniziativa a difesa degli interessi generali e particolari connessi con il ruolo che l’informazione primaria è chiamata a svolgere, in un paese realmente democratico e in uno stato di diritto”.
In questa direzione l’Editore de Il Velino/Agv ha già “assunto iniziative idonee a coinvolgere i vertici nazionali della Federazione Nazionale della Stampa, ai quali è stata trasmessa in copia originale tutta la documentazione relativa all’estenuante contenzioso in atto con il Dipartimento dell’Editoria. Analogamente si provvederà a trasmettere copia di detta documentazione a tutti i gruppi parlamentari e a tutti i Ministri componenti il Gabinetto Renzi, nonché a quelle istituzioni che, per il ruolo affidato loro dalla Costituzione, hanno interesse ad avere una diretta cognizione dei fatti perchè ne traggano, in assoluta autonomia, ogni utile conclusione. Probabilmente se un torto ha avuto la nostra Agenzia, è proprio quello di essersi limitata a far valere le sue ragioni nelle sedi dove si esercita il diritto e si applicano le leggi, trascurando ogni altro interlocutore”.
Oggi, giovedì 11 agosto, i rappresentanti de Il Velino/Agv si recheranno a Palazzo Chigi per la firma del contratto. (giornalistitalia.it)