ROMA – Si sono conclusi i lavori del III Seminario di formazione organizzato dalla Comunità radiotelevisiva italofona in collaborazione con Rai Radio. Hanno partecipato le radio di Malta, Capodistria, Colonia, Argentina, Fiume in Croazia, New York, Tunisia, Svizzera, Romania e Rai Radio 3, Rai Friuli Venezia Giulia, Rai Sardegna, Rai Sicilia.
I lavori si sono aperti con i saluti dei consiglieri di amministrazione Franco Siddi e Arturo Diaconale e di Simona Martorelli delle Relazioni internazionali della Rai. Sotto l’egida dell’Anno europeo del patrimonio culturale, si è discusso sul racconto della cultura alla radio con una relazione di Marino Sinibaldi, direttore di Radio3, che ha esaltato il ruolo della radio ai tempi dei social come strumento di apertura, connessione e inclusione, di Giorgio Zanchini, conduttore di “Radio anch’io” su Radio1 e di Andrea Borgnino di Radio Rai che ha presentato brani di programmi che hanno raccontato l’Italia nel corso degli anni.
La parte operativa dell’incontro si è aperta con l’intervento di Costantino D’Orazio, di “Bella davvero” di Radio 2, il quale ha segnalato l’importanza di suscitare curiosità negli ascoltatori e Mariarosa Mancuso della Rete Due di Rsi, che ha mostrato la campagna tv per la promozione di un nuovo programma radio dedicato ai libri.
Francesca Levi e Alessandro Boschi, curatori di “Hollywood Party”, programma radiofonico sul cinema, hanno evidenziato, grazie a diversi contributi audio, come sia possibile evocare le immagini attraverso i suoni, guidando emotivamente l’ascoltatore. Pietro Del Soldà ha indirizzato il dibattito tra i partecipanti per definire le linee guida e i temi condivisi della prossima coproduzione dal titolo “L’immaginazione alla radio”.
Dino Balestra, presidente della Comunità radiotelevisiva italofona, concludendo i lavori, ha sottolineato l’importanza per ogni operatore di sfruttare le potenzialità degli specifici linguaggi di ogni singolo vettore di trasmissione di fronte – ma anche accanto – alla “liquefazione” dei palinsesti tradizionali e alla frammentata e spesso distratta mobilità del pubblico. La sfida costante è riuscire a risvegliare il bisogno della curiosità verso le tematiche culturali, coniugando leggerezza e rispetto dei contenuti in un rapporto con i vari pubblici basato sulla credibilità, la fiducia e l’ascolto reciproco. (giornalistitalia.it)