ROMA – Una grande partecipazione ha registrato a Roma, nella sede della Fondazione Paolo Murialdi, la presentazione del libro di Giuseppe Marchetti Tricamo “Il tempo dilatato. Riflessioni sul senso della lettura” (Ibiskos Ulivieri editore, pagine 384, euro 18).
Il libro che raccoglie gli articoli di fondo che Marchetti ha scritto per oltre un decennio in qualità di direttore della rivista “Leggere tutti” può essere considerato il diario di bordo di un viaggio attraverso le vicende dell’editoria libraria e giornalistica.
Il libro è stato presentato da Stefano Folli, Antonio Caprarica e Federico Moccia ed è stato aperto dalla lettura di brani dell’opera di Alberto Lori. Ha moderato il segretario generale Giancarlo Tartaglia.
Quello che Giuseppe Marchetti Tricamo invita a fare è un’escursione tra le parole di quei libri che regalano uno spicchio di conoscenza in più, in ogni caso: sia che si decida di leggerli per la prima volta, ma anche nel caso di una rilettura. Ad ogni modo, una lettura più viva e consapevole.
Il titolo del libro è un po’ ispirato, nonché dedicato, al pensiero di Umberto Eco che afferma che “chi non legge a 70 anni avrà vissuto una sola vita la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la letteratura è un’immortalità all’indietro”.
Il tempo dilatato, dunque, è quello della consapevolezza che la cultura, oggi, rappresenta un’opportunità soprattutto per il nostro Paese. Così Marchetti esplora le diverse realtà in cui questa si manifesta, ad esempio il mondo dell’editoria, per conoscere il suo stato di salute. Ma non solo.
L’esplorazione diventa consiglio e Marchetti invita a prendere le dovute distanze, quando serve, dallo spazio virtuale, per scegliere coscientemente quello reale, da vivere e ricordare; ci invita al colloquio diretto e immediato, alla contestualità delle interazioni che caratterizzano la vita vera.
Pagine, le sue, in cui si riesce a “incontrare” la specie – ormai rara che legge –, ma anche chi non lo fa; in cui si approfondirà la conoscenza di scrittori, si andrà in luoghi lontani, si visiteranno città vere e di carta, tutte legate al mondo della letteratura.
Pagine di lavoro anche, in cui sono stati riuniti tutti gli editoriali scritti per la nostra rivista Leggere: tutti, di cui è stato direttore per ben tredici anni, così da rimarcare così l’idea di una cultura che può e deve essere fatta giorno per giorno.
Quello che regala Marchetti, attraverso il suo tempo dilatato, è anche un ottimismo, necessario per l’Italia che decide di combattere ogni tentativo di prevaricazione, perché l’avvenire dipende da noi e da quella stessa realtà che dobbiamo abbracciare, così da poterne immaginare e creare una migliore. (giornalistitalia.it)