MILANO – La redazione centrale del quotidiano Il Sole 24 Ore ha rinnovato la propria rappresentanza sindacale. Fanno parte del nuovo Comitato di redazione: Giovanni Negri (al suo quinto mandato), la debuttante Barbara Bisazza e il confermato Stefano Biolchini, delegato nazionale della Casagit, la Cassa Autonoma di Assistenza Integrativa dei Giornalisti Italiani. Primo dei non eletti è Alberto Annicchiarico.
Negri rientra nel Cdr dopo le dimissioni nel corso dell’ultimo mandato, mentre non si sono ricandidati gli uscenti Saverio Fossati e Luca Salvioli. A completamento della rappresentanza sindacale del quotidiano di Confindustria si attende adesso l‘elezione del fiduciario della redazione di Roma.
Un compito difficile attende il nuovo Cdr che, per la delicata situazione che sta vivendo il giornale e il numero dei giornalisti del “sistema Sole”, avrà puntati addosso i riflettori dell’intero settore editoriale e non solo. Il 12 giugno scorso, infatti, Franco Moscetti ha rassegnato le dimissioni dalla carica di amministratore delegato dopo aver gestito, tra l’altro, la ricapitalizzazione della società attraverso l’aumento di capitale di 50 milioni e la vendita del 49% dell’area formazione per 40,8 milioni.
Sotto la sua gestione sono stati tagliati costi per 42,2 milioni di euro, rivisti tutti i processi aziendali e chiuso il bilancio 2017 con un utile netto consolidato di 7,5 milioni rispetto a una perdita di 92,6 milioni del 2016. Positivi anche i dati del primo trimestre 2018 con un risultato netto consolidato positivo per 1,3 milioni a fronte di 25,6 milioni di perdita dell’anno precedente.
Il tutto con più di 35 colleghi in uscita in soli 10 mesi, sensibili risparmi ottenuti grazie alla disponibilità di tutta la redazione e un lungo braccio di ferro che, negli ultimi mesi, ha visto i giornalisti scioperare contro le nuove assunzioni avvenute ancora prima di avere contabilizzato i risparmi ottenuti ed i tagli alle collaborazioni e ad alcuni importanti strumenti di lavoro quotidiano, vedi agenzie di stampa e fotografiche.
Al Cdr, dunque, il delicato compito di scongiurare un ulteriore taglio dei costi soprattutto nel settore giornalistico, fondamentale per tenere alto il livello qualitativo del giornale. (giornalistitalia.it)