SIENA – Dal 5 giugno Il Sole 24 Ore “cambierà radicalmente. Lo renderemo più fruibile con un’offerta editoriale diversa. Sarà un cambio di passo all’insegna di tre parole d’ordine: sintesi, selezione degli argomenti e specializzazione.
Aumenteremo le inchieste e i contenuti originali nel solco dell’informazione di qualità che è il nostro marchio di fabbrica dal 1865”. Così il direttore del “Sole 24 Ore”, Guido Gentili, ha annunciato in anteprima al convegno “Crescere tra le righe”, in corso al Borgo La Bagnaia (Siena), come sarà il quotidiano economico finanziario dal prossimi 5 giugno.
Il nuovo Sole 24 Ore che “uscirà il 5 giugno integreràcarta e digitale a partire dalla selezione dei contenuti e avrà come scelta di fondo la specializzazione per offrire ad aziende, manager e professionisti l’informazione ad alto valore aggiunto per le loro rispettive attività professionali”. Così racconta l’amministrazione delegato del Gruppo 24 Ore, Franco Moscetti, intervenuto al convegno “Crescere tra le righe” come sarà il nuovo quotidiano da giugno.
Moscetti ha partecipato a un panel dal titolo “Il difficile mestiere dell’editore, il caso italiano”, moderato da Guido Gentili, a cui hanno partecipato Maurizio Costa, presidente della Fieg, e Andrea Riffeser Monti, amministratore delegato di Poligrafici Editoriale.
“Il nuovo Sole 24 Ore – ha aggiunto Moscetti – integrerà carta e digitale a partire dalla selezione dei contenuti e avrà come scelta di fondo la specializzazione per offrire ad aziende, manager e professionisti l’informazione ad alto valore aggiunto per le loro rispettive attività professionali”.
Rispondendo alla domanda di uno studente, l’ad Moscetti ha dichiarato che “i giornalisti sono una categoria variegata: ci sono giornalisti precari che hanno difficoltà ad arrivare alla fine del mese, ma anche tanti giornalisti che non sono in queste condizioni. Credo che sia necessaria una redistribuzione delle risorse tra i giornalisti. Chi ha di più dovrebbe essere solidale con chi ha meno. Credo che siano meno solidali con i precari i giornalisti che non sono in quella condizione, rispetto agli editori che devono presentare bilanci sostenibili e fanno molti più sforzi”.
“È un tema – ha aggiunto Moscetti – che non prevede una soluzione rapida, ma non c’è dubbio che bisognerà trovare un nuovo equilibrio tra chi si affaccia alla professione e chi ha avuto l’abilità e la fortuna di entrare nel mondo del giornalismo in una fase diversa e ha accumulato benefit a cui ha difficoltà a rinunciare”.
Quanto al futuro del quotidiano, Moscetti ha affermato che “il Sole, contrariamente a qualche esperimento mal riuscito qualche anno fa, vuole tornare a essere un giornale di economia e finanza non generalista”.