Mattarella: “Da respingere parole che generano stereotipi e pregiudizi ottusi e selvaggi”

“Il rispetto per le donne comincia dal linguaggio”

ROMA – «Il rispetto verso le donne conosce molte declinazioni. Sul piano del linguaggio, innanzitutto. Dobbiamo respingere le parole di supponenza, quando non di odio o di disprezzo verso le donne. Parole che generano e alimentano stereotipi e pregiudizi ottusi e selvaggi, determinando atteggiamenti e comportamenti inaccettabili».
Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della celebrazione, stamane al Quirinale, della Giornata internazionale della donna.

Il presidente Mattarella celebra l’8 marzo al Quirinale (ansa)

«Compromettere l’autonomia, l’autodeterminazione, la realizzazione di una donna – ha proseguito il Capo dello Stato – esprime una fondamentale mancanza di rispetto verso il genere umano. Il rispetto è alla base della democrazia e della civiltà del diritto, interno e internazionale. Per questo il rispetto le donne è questione che attiene strettamente alla politica. Rispettare s’impara, o si dovrebbe apprendere, fin da piccoli. Sui banchi di scuola. In famiglia. Nei luoghi di lavoro e di svago. La parità di genere non è quindi soltanto una grave questione economica e sociale. Ma è una grande questione culturale ed educativa».
A celebrare l’8 marzo al Quirinale, accanto al presidente Mattarella, c’erano il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, il presidente del Consiglio Mario Draghi, il presidente della Corte Costituzionale Giancarlo Coraggio e il vice presidente della Camera dei Deputati, Maria Edera Spadoni. Con loro, l’attrice Matilde Gioli, che ha letto alcune poesie di Alda Merini, Amalia Rosselli e Miriam Waddington. (giornalistitalia.it)

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