TRIESTE – L’assemblea dei giornalisti del Piccolo ha votato (25 voti a favore, 1 contrario e 1 scheda bianca) la fiducia al nuovo direttore del quotidiano di Trieste, Roberta Giani, che ringrazia per aver «assunto con impegno e sacrificio personale la guida del quotidiano, nel difficile e doloroso frangente della scomparsa di Omar Monestier».
La redazione augura «buon lavoro a Roberta, triestina e prima donna alla guida del giornale, attesa alla sfida di una difficilissima transizione in una fase di risorse drammaticamente calanti».
«La maggioranza dei giornalisti – spiega il Cdr – ha dato assenso al piano di riorganizzazione enunciato per linee generali dalla direttrice e ne auspica un’applicazione sostenibile, condotta nel confronto costante con il Cdr. Il piano sarà d’ora in avanti valutato passo dopo passo nella sua applicazione. La sempre più necessaria integrazione fra carta e digitale impone infatti un ripensamento del lavoro di redazione che non è più rinviabile».
«La direzione – sottolineano i giornalisti – si troverà a gestire un’accelerazione sul digitale, che è stata più volte annunciata dall’editore con toni trionfalistici, senza tuttavia che siano derivati investimenti e revisioni organizzative conseguenti, che accompagnassero la creazione del nuovo sito del Piccolo e degli altri giornali locali del gruppo.
E nemmeno sono emerse parallele strategie di vendita e promozione, volte a contrastare il calo costante della diffusione del giornale di carta, dovuto alla profonda crisi dell’editoria, alla chiusura delle edicole e alla scelta di disinvestire sulle risorse umane, al contrario di quanto stanno facendo all’estero testate di successo, che puntano il proprio rilancio sulla qualità dei contenuti».
A giudizio del Cdr, «l’editore chiede ai suoi giornalisti di difendere il ruolo dei quotidiani cartacei e affiancare un impegno sempre maggiore sul web, ma ciò non corrisponde a un rafforzamento delle redazioni. I redattori, i colleghi poligrafici e i collaboratori vengono considerati anzi come un costo da tagliare e sono oggetto di un ridimensionamento che dura da vent’anni. Per chi resta e per i pochissimi nuovi assunti ne derivano ritmi sempre più pressanti, a discapito della qualità del lavoro giornalistico e quindi del prodotto destinato ai lettori».
«Nonostante le difficoltà, tuttavia, il Piccolo – ricorda il Cdr – ancora oggi è in grado di portare utili all’editore, grazie alla diffusione delle copie (cartacee e digitali) e alla raccolta pubblicitaria. I carichi di lavoro richiedono, però, al corpo redazionale sforzi quotidiani e generosi, che si traducono nel ricorso endemico al lavoro straordinario, retribuito con forfait inadeguati e non dignitosi, ben al di sotto della retribuzione oraria prevista dal contratto nazionale. Ne deriva uno svilimento del valore e del ruolo della professione giornalistica, come emerge anzitutto dal trattamento riservato ai collaboratori, precari e sottopagati».
Questa presa di posizione dei giornalisti del Piccolo si inserisce in un contesto che vede il gruppo Gedi-Gnn affrontare scioperi e stati di agitazione nei quotidiani la Repubblica, La Stampa e il Secolo XIX.
Ultima in ordine di tempo è la decisione da parte dell’editore di cedere il centro stampa di proprietà a Padova, per appoggiarsi a una società terza. «Un segno – conclude il Cdr del Piccolo – di preoccupante disimpegno dal Nordest, mentre continuano le voci di cessione dei giornali nazionali e locali del gruppo».
Roberta Giani ha assunto la direzione responsabile del Piccolo, del quale era condirettrice, il 2 agosto scorso, ovvero all’indomani dell’improvvisa scomparsa di Omar Monestier, morto a soli 57 anni. Fino al 14 dicembre 2020 aveva diretto La Gazzetta di Modena. In precedenza ha lavorato a Repubblica. (giornalistitalia.it)