Liberata oggi dopo 8 mesi di carcere è stata nuovamente arrestata e poi scarcerata

Il paradossale caso della giornalista Mesale Tolu

La giornalista Mesale Tolu con il figlio di tre anni

La giornalista Mesale Tolu con il figlio di tre anni che ha condiviso con lei la cella del carcere turco di Bakirkoy

ISTANBUL (Turchia) – Era stata liberata questa mattina dopo otto mesi di detenzione, la giornalista turco-tedesca Mesale Tolu, 33 anni, solo che fuori dal carcere, al momento del rilascio, ha trovato un gruppo di poliziotti che la hanno nuovamente arrestata. Poi, davanti al Tribunale di Istanbul, le è stata concessa la libertà condizionata, ma con il divieto a lasciare la Turchia.
A riferire la notizia è l’agenzia turca Dogan, mentre ancora nessuna comunicazione è stata emessa dalle autorità sui motivi che che hanno determinato il nuovo arresto. La Tolu al momento dell’arresto lavorava come traduttrice per la redazione esteri dell’agenzia di stampa Etha ed è stata in carcere da maggio scorso con l’accusa di far parte di un’organizzazione terroristica di estrema sinistra (Mlkp).
La decisione era stata presa questa mattina da una corte di Istanbul, dinanzi la quale la giornalista era comparsa insieme agli altri sei detenuti perché imputati nello stesso processo. Alla fine dell’udienza cinque di questi sono stati rilasciati, dopo che altri otto imputati erano stati liberati lo scorso ottobre. Solo che per la giornalista l’incubo non era finito ed è scattato un nuovo provvedimento d’arresto.
Mesale Tolu ha sempre rigettato con forza l’accusa di far parte di un’organizzazione terroristica, basata sulla presunta partecipazione della Tolu a manifestazioni di stampo brigatista e funerali di membri del Mlkp. La giornalista, che aveva lavorato come corrispondente per l’agenzia di Etha, è stata detenuta presso la prigione femminile di Bakirkoy dove è stato portato anche anche il figlio di tre anni della donna. Sono, dunque, 10 i cittadini tedeschi detenuti in Turchia per motivi che Berlino ritiene puramente “politici”. Tra questi figura il corrispondente del quotidiano Die Welt, Deniz Yucel in carcere da gennaio.
Il caso di Mesale Tolu ha reso ulteriormente tesi negli ultimi tempi i rapporti tra Ankara e la Germania, divenuti complicati già all’inizio dell’anno dal divieto tedesco nei confronti delle autorità turche di recarsi in Germania a svolgere campagna elettorale per il referendum sulle riforme voluto da Recep Tayyp Erdogan. (agi)

 

 

 

 

 

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